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Rinnovabili cinesi già più economiche del gas, ora tocca al carbone

La domanda di carbone del gigante asiatico raggiungerà il picco nel 2025. Poi l’energia pulita vincerà sui costi LCOE

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Cresce la competitività delle rinnovabili cinesi ma alcune regioni rimarranno indietro

(Rinnovabili.it) – Mentre le rinnovabili cinesi si avviano verso un’era priva di sussidi, la competitività dei nuovi progetti eolici e fotovoltaici, nel gigante asiatico, sta catalizzando l’attenzione degli analisti energetici. Già oggi l’energia pulita, prodotta da vento e sole, è in grado di avere la meglio sul gas naturale in termini di costo medio livellato dell’elettricità (LCOE). Ma perché scavalchi anche la fonte numero uno del mix nazionale bisognerà attendere ancora qualche anno. Per la precisione sette anni, secondo gli analisti di Wood Mackenzie. Il gruppo nel suo China Provincial Renewables Competitiveness Report 2019, stima che la produzione di fotovoltaico ed eolico sarà più economica di quella del carbone entro il 2026. Una competitività che si prenderà, tuttavia, i suoi tempi e i suoi spazi, non raggiungendo l’intero territorio tutto in una volta.

 

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Le green energy – spiega Alex Whitworth, direttore della ricerca presso Wood Mackenzie Power & Renewables – supereranno altre risorse in gran parte della Cina entro pochi anni; in altre regioni il percorso di crescita non sarà uno sprint ma una maratona, che richiederà un decennio o più”. Secondo l’analista infatti “I centri di domanda più ricchi sulla costa e in alcune parti della Cina centrale e nord-orientale vedranno per primi costi competitivi per le energie rinnovabili. Ma gli investimenti in energie rinnovabili in alcune aree settentrionali, come lo Xinjiang, non saranno competitivi con la generazione a carbone, nemmeno entro il 2040”.

 

 

Il predominio del carbone cinese

Attualmente questa fonte fossile vive un periodo di alti e bassi. Sebbene la quota di carbone nel mix energetico totale del paese sia scesa al 59 per cento l’anno scorso dal 68,5 per cento dal 2012, i consumi complessivi nel 2018 sono aumentati del 3 per cento rispetto all’anno precedente raggiungendo le 3,82 miliardi di tonnellate. L’avanzata delle rinnovabili cinesi, assieme al piano governativo per spingere su gas naturale e nucleare dovrebbe ribaltare la situazione nei prossimi anni.

L’Economics and Technology Research Institute, gestito dalla statale China National Petroleum Corp (CNPC), stima, infatti, che il Paese sia destinato a raggiungere il picco di domanda di carbone nel 2025, prevedendo un calo nei consumi totali del 18 per cento dal 2018 al 2035 e del 39 per cento dal 2018 al 2050.

 

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