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Rinnovabili: aste competive in Danimarca per i progetti eolici e fv

Il governo e il Partito popolare danese hanno concordato un nuovo modello di sostegno pubblico all'energia rinnovabile

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Come cambia il sostegno alle rinnovabili in Danimarca

(Rinnovabili.it) – La Danimarca cambia il modello di sostegno pubblico offerto ai nuovi impianti rinnovabili. Il Governo, d’intesa con il Partito popolare danese, ha messo a punto un nuovo regolamento per permettere ai progetti solari ed eolici di competere finalmente sullo stesso terreno.

In questi anni, infatti, il paese scandinavo ha mostrato un’incontrovertibile predilezione per il vento, complici delle condizioni climatiche che sostengono in pieno questa preferenza. I generosi regimi di sovvenzione dedicatigli, hanno permesso alla nazione di chiudere i 2016 con 5,2 GW eolici installati e di aprire l’anno nuovo con un record straordinario: il 22 febbraio 2017 le turbine danesi hanno generato il 104 per cento dell’energia necessaria a coprire il fabbisogno elettrico del Paese.

 

Il sostegno economico all’eolico ha tuttavia eroso parte della crescita del fotovoltaico. Per riequilibrare questa sperequazione tra le due fonti, Copenaghen si affiderà alle aste al ribasso, modello che stavelocemente prendendo in piede in Europa in sostituzione del vecchio Feed-in-Tariff. Nei prossimi due anni, i progetti eolici e solari potreanno competere alla pari attraverso il meccanismo dell’asta al ribasso. In gara dovrebbero finire fino a 190 MW di energia rinnovabile.

 

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Come altri paesi europei, la Danimarca sta cercando anche di limitare i costi delle sovvenzioni all’energia pulita, arginando gli oneri in bolletta. Per tale motivo, nell’ambito del nuovo regolamento,  i sussidi concessi ai progetti vincitori avranno un tetto massimo pari a 1 miliardo di corone danesi (158 milioni di dollari). Con l’obiettivo a lungo temine di sbarazzarsi completamente degli incentivi per l’anno 2030.

 

Nel nuovo sistema, per ogni progetto, il sostegno statale per chilowattora prodotto sarà fisso per un periodo di 20 anni, senza quindi seguire le fluttuazioni dei prezzi dell’energia. Ciò ha suscitato diverse critiche da parte dell’opposizione socialdemocratica che chiede invece un meccanismo in cui gli aiuti siano in equilibrio con gli alti e bassi dei prezzi elettrici. Ma per il ministro all’Energia e Clima danese, Lars Christian Lilleholt, un incentivo fisso rappresenta la soluzione migliore “È solo una questione di incertezza del bilancio. È il debitore o il contribuente danese che dovrebbe sopportare tale rischio? Dando un incentivo fisso, il rischio passa al finanziatore”.

 

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