La corsa all’aquisto di nuove turbine eoliche è spinta dall’incombere dello scadere dei sussidi in mercati chiave come quello cinese e statunitense
(Rinnovabili.it) – L’industria eolica continua a crescere: secondo l’analisi periodica realizzata da Wood Mackenzie, nel secondo trimestre del 2019 le imprese di settore hanno commissionato la costruzione di turbine eoliche per una capacità complessiva di 31GW, un nuovo record per il comparto.
Considerando gli ultimi 12 mesi, la cifra sale a 79GW, merito soprattutto dell’imminente scadere dei sussidi statali in alcuni dei Paesi trainanti per lo sviluppo delle rinnovabili, come Cina e Stati Uniti, che hanno portato a una vera e propria rincorsa alla realizzazione degli ultimi progetti a regime agevolato.
Sugli scudi la prestazione del mercato cinese da cui sono pervenuti ordini di nuove turbine eoliche per una capacità complessiva di 17GW (di cui quasi 4GW a carico di Mingyang). L’analisi di Wood Mackenzie sottolinea però come tale scenario sia destinato nel tempo allo stallo dal momento che le compagnie eoliche cinesi hanno faticato a esportare tecnologia e progetti al di fuori dei confini nazionali.
Discorso diverso invece per le compagnie europee e statunitensi: il report segnala la crescente solidità del comparto dovuta soprattutto a un periodo intenso di fusioni tra operatori (come quelle tra Nordex e Acciona, Siemens Wind e Gamesa, GE e Alstom).
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La danese Vestas ha fatto registrare la più grande commissione di turbine eoliche in un solo trimestre con 5,7GW ordinate. Un’espansione proporzionale alla leadership che l’azienda danese sta assumendo in Ue e negli Usa dove detiene attualmente circa il 40% del mercato eolico.
GE è stato il secondo fornitore statunitense per quanto riguarda le commessi di nuove turbine del Q2 del 2019 con 2,6GW ordinati, mentre Nordex è risultato il secondo fornitore in Europa nello stesso periodo con poco più di 2 GW.
Ad oggi, l’anno di riferimento per quanto riguarda la quantità di nuove turbine costruite resta il 2015, quando la capacità complessiva toccò i 64GW. Un record destinato ad essere infranto già nel 2019 e nel 2020 quando, secondo gli analisti di Wood Mackenzie, verrà ampiamente sorpassata quota 70GW annue.
Intorno al 2025, il comparto dovrebbe conoscere invece un rallentamento, dovuto soprattutto alla riduzione dei sussidi pubblici, per poi ritornare a crescere verso il 2030, in concomitanza con la prevista espansione del settore offshore.
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