Con le sue pale lunghe 80 metri, la nuova turbina di MHI Vestas ha infranto i record di produzione giornaliera: 216 MWh in 24 ore
(Rinnovabili.it) – Più grandi e più potenti. L’eolico offshore sta scalando rapidamente la marce per regalare al mare veri e propri giganti tecnologici. Nel 2016 il settore ha istallato i primi aerogeneratori da 8 MW: pale alte come un palazzo di 22 piani e un diametro del rotore di oltre 150 metri.
Ma i prodigi tecnologici dell’industria sono solo all’inizio e, a meno di sei mesi dalla messa a dimora della turbina da 8MW, il comparto si supera di nuovo. MHI Vestas Offshore Wind, la joint venture nata dalla big danese e dalla nipponica Mitsubishi Heavy Industries, ha presentato in anteprima l’upgrade dell’aerogeneratore più potente sul mercato, svelando un prototipo da ben 9 MW.
Il nuovo aerogeneratore (anche se non si tratta propriamente di un “nuovo modello” quanto piuttosto dell’ottimizzazione della versione precedente V164-8.0 MW) è stato recentemente testato presso il sito sperimentale di Østerild, in Danimirca. Qui ha segnato un record mondiale in termini di produzione elettrica, generando in ventiquattro ore ben 216.000 kWh (dati reali 215,999.1 kWh). Dotato di pale lunghe 80 metri, il modello è in grado di raggiungere una potenza nominale di 9 MW a seconda delle condizioni specifiche del sito, elemento di primaria importanza nei trend di valore dei progetti eolici. Unità di produzione più potenti ed efficienti, significano infatti per l’industria minori costi d’istallazione e monitoraggio, e dunque nuove fonti di risparmio sulle spese di capitale (CAPEX da CAPital EXpenditure).
“Siamo impegnati a fornire una tecnologia eolica che sia in linea con il nostro sviluppo industriale, in base ai 20 anni di esperienza in mare aperto. L’affidabilità rimane un fattore chiave, e il nostro approccio per sviluppare la piattaforma esistente sostiene questa strategia”, spiega Torben Hvid Larsen, CTO di MHI Vestas.
La V164 è una delle prime turbine eoliche offshore ad essere progettata da zero partendo da un original equipment manufacturer (OEM), piuttosto che essere sviluppata da un modello già esistente ma creato per le installazioni a terra. E tutti i suoi componenti sono stati appositamente studiati per lavorare alle condizioni estreme presenti nei mari del Nord Europa. “Siamo certi che la macchina da 9MW abbia ormai dimostrato d’essere pronta per il mercato e crediamo possa giocare un ruolo fondamentale nel consentire al settore offshore di continuare a ridurre il costo dell’energia”.