(Rinnovabili.it) – La produzione rinnovabile italiana può guardare dall’alto la media europea. Nel 2015 i consumi nazionali di energia elettrica “pulita” si sono accaparrati una fetta pari al 33,2% sul totale, percentuale che a livello comunitario, invece, supera di poco il 27%.
Eppure nello stesso anno, l’Italia ha percorso un notevole passo indietro: la quota del consumo interno lordo di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili presentava un decremento di 4,1 punti percentuali rispetto al 2014. Il motivo? Principalmente il forte calo dell’idroelettrico, che ha trascinato con sé il conto della produzione rinnovabile, mentre i consumi elettrici nazionali sono tornati, seppur di poco, a crescere.
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I dati appartengono al documento Istat “Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo”. Il report, aggiornato di anno in anno, mette in luce la collocazione del nostro Paese nel contesto europeo e le differenze regionali che lo caratterizzano attraverso una selezione di indicatori statistici che spaziano dall’economia alla cultura, al mercato del lavoro, alle condizioni economiche delle famiglie, alla finanza pubblica, all’ambiente. Ed è proprio in quest’ultimo campo che il Bel Paese mostra un lieve raffreddamento delle ambizioni. L’attenzione alla tutela dell’ambiente è, in generale, un altro ambito in cui l’Italia occupa una posizione in linea o leggermente più favorevole rispetto alla media dell’Unione. I progressi più importanti si sono raggiunti in tema di strategia europea per la promozione di una crescita economica sostenibile, nell’area dei cambiamenti climatici e dell’energia. Tuttavia l’Italia si caratterizza per la forte dipendenza dai mercati energetici esteri e per la consistente quota di energia elettrica prodotta da fonte termoelettrica.
La produzione rinnovabile 2015 segna il record in Valle d’Aosta
Nel complesso, per il 2015 si assistito a un’inversione di tendenza sia dei consumi elettrici sia della produzione lorda di energia elettrica, che crescono rispettivamente del 2% e dell’1,1% rispetto al 2014, interrompendo dunque l’andamento negativo in essere dal 2012. I consumi elettrici per abitante risultavano inferiori alla media nazionale in tutte le regioni del Mezzogiorno a eccezione della Sardegna. Per il nostro Paese entrambi gli indicatori energetici sono stati in quell’anno inferiori alla media europea e a quelli degli altri paesi di grandi dimensioni (dati 2014).
Sul territorio invece, la produzione rinnovabile si è confermata ancora una volta in quantità nettamente superiore alla richiesta interna in Valle d’Aosta (273,4 GWh per 10.000 abitanti) e nelle province autonome di Trento e Bolzano.
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