Produrre energia eolica ora costa meno, quasi come quella ricavata da fonti fossili. Ma i costi di manutenzione delle turbine sono ancora troppo alti…
(Rinnovabili.it) – Pochi giorni fa il Gestore Servizi Energetici (Gse) ha diffuso i dati preliminari relativi alla produzione di energia da fonti rinnovabili in Italia nel 2015. Complessivamente, del consumo finale lordo di energia il 17,3% preveniva da fonti rinnovabili, come sole, vento, acqua, ecc, con un lieve incremento rispetto al 2014.
Cosa ancora più importante, però, stiamo assistendo a un graduale risveglio della coscienza ambientale dei consumatori, cosa che a sua volta influisce sulle policy dei grandi player del settore energetico italiano. Molte compagnie stanno iniziando ad investire nella produzione di energia pulita, così da offrire ai propri clienti soluzioni di fornitura domestica di energia certificata come proveniente da fonti rinnovabili. Al momento di effettuare un confronto delle tariffe luce e gas, sempre più consumatori prestano attenzione alla provenienza dell’energia, oltre che al prezzo. In questo modo, anche chi non può permettersi grandi investimenti può comunque dare una mano all’ambiente spendendo solo pochi euro in più al mese.
La crescente domanda di soluzione ecosostenibili da parte dei consumatori da un lato, e il calo dei costi di produzione di energia pulita dall’altro, sono le principali responsabili dell’ingresso di queste offerte green nel ventaglio di proposte dei gestori energetici italiani. Oggi, infatti, pensare che i costi di produzione dell’energia pulita siano molto maggiori rispetto a quella ricavata dai combustibili fossili è solo un pregiudizio. Un pregiudizio che però è incredibilmente ben radicato e rappresenta un grosso ostacolo a una maggiore diffusione delle rinnovabili in Italia.
Rinnovabili economicamente sostenibili? Per l’eolico è già realtà
Nonostante lo scetticismo dei gestori, secondo Michael Taylor, analista senior presso Irena (The International Renewable Energy Agency), i costi di produzione dell’energia pulita non sono poi così lontani da quelli dell’energia ricavata da fonti fossili. Taylor, in particolare, si è concentrato sull’eolico onshore, affermando che, se è vero che 30 anni fa l’energia eolica presentava costi proibitivi, oggi non è assolutamente così, anzi. Secondo le sue stime, produrre energia eolica costa come quella non rinnovabile. Ma perché allora i pregiudizi sull’energia prodotta dal vento rimangono così radicati? Semplicemente perché il progresso tecnologico che ne ha permesso l’abbassamento dei costi di produzione è stato molto rapido ed è mancato l’adeguamento da parte degli organi di informazione e, di conseguenza, dei soggetti coinvolti nella produzione di energia.
In particolare, tra il 1988 e il 2014 il costo livellato dell’energia (LCOE) ricavata dall’eolico onshore sarebbe sceso addirittura del 65%. Per LCOE è un parametro che si utilizza per calcolare il costo di produzione dell’energia di un generatore e si calcola dividendo il costo del sistema per la potenza prevista. Nelle zone particolarmente adatte all’installazione di centrali eoliche, il LCOE si attesta a valori inferiori a 0,05 €/kWh, non lontano quindi da quello delle centrali a carbone (ca. 0,049 €/kWh) o da quelle a gas (ca. 0,041 €/kWh). Il conteggio, inoltre, non prende in considerazione i benefici ambientali di una produzione di energia pulita, che si riflettono poi sulla qualità di vita e sul benessere della popolazione, per un risparmio importante in termini di costi ambientali e assistenza sanitari.
Energia eolica: restano alti i costi di manutenzione degli impianti
Unica pecca dell’eolico onshore rimane però l’alto costo di manutenzione degli impianti. Sebbene Taylor assicura che considerando i vantaggi ambientali questo inconveniente sarebbe presto ammortizzato, di fatto la questione resta un ostacolo alla diffusione di centrali eoliche. Attualmente, i costi di messa in esercizio e manutenzione di un impianto eolico rappresentano circa il 20-25% del suo LCOE. Per poter ovviare al problema occorre però investire in Ricerca e Sviluppo, al fine di poter mettere a punto tecnologie nuove e ancora più avanzate che permettano di rendere il costo complessivo dell’energia eolica, così come di tutte le altre fonti rinnovabili, davvero competitivo.