La produzione di rinnovabili portoghese segna un nuovo record mensile
(Rinnovabili.it) – Lontano dai riflettori mediatici, il Portogallo porta avanti una piccola rivoluzione energetica. In questi anni la produzione di rinnovabili è cresciuta in maniera continua a livello nazionale e oggi le fer regalano al paese un ottimo record: a marzo, eolico, idroelettrico e fotovoltaico hanno generato energia sufficiente a soddisfare il fabbisogno elettrico portoghese. Non un solo giorno, ma l’intero mese.
Secondo i dati di REN, il gestore del sistema di trasmissione della nazione iberica, la produzione di rinnovabili ha raggiunto i 4.812 GWh, superando dunque la domanda energetica mensile totale che a marzo è stata di 4.647 GWh. Ciò significa – spiega l’Associazione portoghese delle energie rinnovabili (APREN) – che l’energia pulita ha coperto il 103,6 per cento della domanda elettrica. Con un picco del 143 per cento raggiunto l’11 marzo. Il precedente record nazionale, registrato a febbraio 2014, era stato del 99,2 per cento, segno che il sistema energetico portoghese ha continuato a investire nelle fer.
>>Leggi anche Fotovoltaico senza sussidi, in Portogallo l’impianto più grande d’Europa<<
Il merito di questo record va soprattutto a idroelettrico ed eolico, rispettivamente responsabili del 55 e 42 per cento dell’energia verde prodotta. Apren ha ricordato anche i benefici che le green energy nazionali stanno regalando al Paese: il boom nella produzione di rinnovabili ha comportato un calo dei prezzi energetici medi nel mercato all’ingrosso, a soli 39,75 euro per MWh. Lo Stato ha anche evitato all’atmosfera 1,8 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica, risparmiando 21 milioni di euro di costi in quote di emissione.
È necessaria una precisazione: durante alcune ore del mese i combustibili fossili sono stati essenziali per bilanciare l’offerta (anche se il loro contributo è stato “cancellato” – spiega APREN – nei periodi di generazione eccedentaria). L’aiuto delle fossili dipende ancora principalmente da un fattore: la mancanza di un ampio sistema di accumulo che gestisca i picchi di produzione. Il Portogallo deve anche migliorare le interconnessioni con il resto del Continente, in maniera da gestire al meglio il surplus di generazione pulita, senza sprecare neppure un kWh. Questo è il motivo per cui il primo ministro portoghese Antonio Costa, a dicembre, ha annunciato che avrebbe ospitato un mini summit energetico con l’omologo spagnolo Mariano Rajoy per discutere di interconnector e del rafforzamento delle connessioni con la vicina Francia.
>>leggi anche Il Portogallo mette il fotovoltaico a mollo sull’idroelettrico<<