Dopo il crollo del 2015 i primi segnali di rispresa per l’eolico offshore polacco
(Rinnovabili.it) – Avrà pure un debole per il carbone, ma negli anni la Polonia si è ritagliata una posizione di tutto rispetto nella produzione della componentistica eolica. Ed è proprio a partire da questo punto di forza che la nazione potrebbe espandere il proprio potenziale energetico verde. Un’ipotesi confermata in questi giorni da Eryk Kłosowski, presidente della società statale PSE che gestisce il sistema di trasmissione polacco. Intervistato dal quotidiano locale Rzeczpospolita, Kłosowski ha annunciato 3 miliardi di euro di investimenti nella rete nazionale, sia per rafforzare le linee esistenti che per crearne di nuove.
Queste risrse permetteranno, secondo la società, di riprendere lo sviluppo del settore eolico, bruscamente interrotto dal 2015, con il cambio di Governo, a causa di una normativa più severa in tema di autorizzazioni e criteri tecnici.
“Con il progredire degli investimenti, saremo pronti a collegare nuove risorse rinnovabili al sistema, l’importo esatto sarà deciso dalle aste, compresa la possibilità di gestire questo tipo di fonti senza sovvenzioni e alle condizioni di mercato”, ha affermato il numero uno di PSE. “Nell’eolico offshore potremo collegare circa 4 GW” entro il 2026-2027, ha aggiunto Kłosowski.
Nulla di definitivo per ora, ma il presidente della PSE si spinge anche in proiezioni a lungo termine, ventilando l’ipotesi che la rete polacca possa gestire fino a 8GW di eolico offshore nel Mar Baltico. Una parte più piccola degli sforzi nazionali sarebbe destinata invece alle wind farm terrestri per le quali si immagina 1 GW di nuova capacità.
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Una notizia accolta con soddisfazione Janusz Gajowiecki, presidente della Polish Wind Energy Association (PWEA) “Oggi le aziende polacche potrebbero fornire fino al 50 per cento dei componenti necessari per costruire parchi eolici offshore. PWEA ha identificato quasi 80 aziende in grado di fornire i prodotti e i servizi necessari, partendo dalla progettazione degli impianti alla produzione dei componenti delle turbine e delle infrastrutture di connessione, fino al funzionamento e alla manutenzione delle fattorie eoliche marine”.
E l’industria locale non si farà trovare impreparata. All’inizio del 2018, infatti, la Fondazione polacca per l’energia sostenibile (FNEZ), in collaborazione con diverse realtà del settore marittimo, eolico e siderurgico ha lanciato il Memorandum del settore energetico offshore polacco, intesa a 40 voci diverse per guidare lo sviluppo del comparto.