Il Ministero dell'Energia sta lavorando a un nuovo disegno di legge per sfruttare il potenziale del Mar Baltico
Nel 2019 sarà pronta la legge sull’eolico offshore della Polonia
(Rinnovabili.it) – Il nuovo governo polacco lo aveva promesso e oggi è pronto a passare dalle parole ai fatti. Grzegorz Tobiszowski, segretario di Stato per l’energia, ha presentato ieri i piani nazionali per lo sviluppo dell’eolico offshore.
Parlando alla XIII Conferenza dell’Associazione polacca per l’energia del vento, Tobiszowski ha annunciato che il proprio ministero è al lavoro su un nuovo progetto di legge per sostenere la crescita della capacità verde nazionale nel post 2020. Il provvedimento, che dovrebbe vedere la luce il prossimo anno, indicherà i volumi annuali da mettere in gara, con l’obiettivo di supportare la realizzazione di 8 GW di eolico offshore entro il 2035.
“L’area dello sviluppo delle energie rinnovabili dovrebbe essere e sarà la zona economica esclusiva del Mar Baltico”, ha spiegato il vice ministro. “Il potenziale stimato consente un’audace previsione su come questa soluzione diventi una parte importante della rete elettrica polacca”. Diventano realtà, dunque i primi cambiamenti annunciati da Varsavia nel proprio mix energetico, sebbene lo stesso Tchorzewski abbia sottolineato nei prossimi 20 anni, non prevede di ridurre il consumo di carbone nel settore energetico. A cambiare, ha dichiarato all’agenzia di stampa Pap, sarà piuttosto l’importanza di tale risorsa in relazione alla produzione totale di energia del paese.
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L’annuncio della nuova legge arriva quasi contemporaneamente alla prima asta eolica onshore della Polonia: aperta lunedì 5 ottobre, ha messo in gara 1 GW di impianti e secondo le prime indiscrezioni avrebbe raccolto offerte comprese tra € 43 e i 63 euro al MWh. Il prezzo medio dovrebbe quindi essere di 51 euro al MWh, inferiore alle recenti aste in Francia (65 € / MWh) e Germania (62,6 € / MWh).
Spiega Pierre Tardieu, Chief Policy Officer di WindEurope “La crescita dell’eolico in Polonia si è interrotta due anni fa quando il governo ha approvato una severa legge sulla distanza obbligatoria (delle wind farm) e ha aumentato la tassa sui parchi eolici”. La norma, che non si applica ai progetti attualmente in asta, stabilisce che tutti inuovi impianti siano a una distanza minima da case e siti naturali protetti ,di dieci volte l’altezza della turbina. Quest’anno il governo ha annullato i rincari sulle tasse, commenta WindEurope ma “la legge sulla distanza deve ancora essere aggiustata per consentire una crescita futura”.