Il mega parco eolico Hornsea One avrà una capacità di 1,2 GW
(Rinnovabili.it) – Tocca l’acqua la prima turbina di Hornsea One, il progetto del parco eolico offshore più grande al mondo. Situato a 120 km dalla costa dello Yorkshire, in Inghilterra, l’impianto coprirà circa 407 kmq e sarà composto da 174 aerogeneratori Siemens Gamesa SWT 7.0-154, dove 7.0 indica la potenza (espressa in MW) e 154 i metri di diametro del rotore. Questo significa che, una volta in funzione, le turbine potranno sviluppare una potenza complessiva di ben 1,2 GW, al pari delle convenzionali centrali fossili. La sua produzione sarà sufficiente per alimentare un milione di abitazioni.
L’elettricità generata in mare passerà attraverso una delle tre sottostazioni offshore, prima di essere trasportata da tre cavi sottomarini ad alta tensione (245 kV), attraverso la stazione di compensazione reattiva, a terra. “La capacità di generare elettricità pulita in mare aperto a questa scala è un traguardo significativo a livello mondiale in un momento in cui occorre intervenire con urgenza per affrontare i cambiamenti climatici”, ha dichiarato Matthew Wright, ceo di Ørsted UK, la società che si sta occupando del progetto.
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In realtà la centrale elettrica marina di Hornsea One è solo la prima delle quattro programmate nell’area. La società ha già ricevuto il via libera e l’ok agli incentivi per una seconda fase che dovrebbe essere completata nei primi anni del 2020 . E per gli ultimi due progetti – Hornsea 3 e 4 – Ørsted sta valutando la possibilità di installare turbine ancora più potenti, da almeno 10MW. La taglia permetterebbe di catturare una maggiore quantità di energia dal vento, riducendo nel contempo i costi. Henrik Poulsen, amministratore delegato di Ørsted, ha dichiarato di essere in stretto contatto con i principali produttori eolici per utilizzare l’ultima generazione di turbine, alcune delle quali dovrebbero raggiungere l’altezza dello Shard di Londra, l’edificio più alto d’Europa. Secondo Poulsen, le centrali offshore potrebbero aiutare il governo a colmare il gap di energia a basse emissioni di carbonio creato dall’uscita delle compagnie giapponesi Hitachi e Toshiba dai nuovi progetti nucleari UK. “Se il nucleare dovesse svolgere un ruolo minore rispetto il previsto, credo che il vento in mare aperto possa aumentare”.
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