Il parco eolico galleggiante WindFloat Atlantic sarà allacciato alla rete portoghese nel 2019
(Rinnovabili.it) – L’eolico galleggiante del Portogallo compie un nuovo passo in avanti. Windplus, consorzio di proprietà di EDP Renewables, Mitsubishi, Chiyoda, Engie e Repsol, si è aggiudicato in questi giorni 60 milioni di euro dalla Banca europea per gli investimenti (BEI). Il prestito, che è sostenuto dalla Commissione europea nell’ambito del programma di ricerca e innovazione Horizon 2020, servirà a portare in fase pre-commerciale il progetto WindFloat Atlantic. Di cosa si tratta? Di un parco eolico da 25 MW realizzato a 20 km dalla costa nord del Portogallo, dove le acque hanno una profondità di 85-100 metri.
A rendere speciale questo impianto è sia il tipo di aerogeneratore impiegato che l’installazione. Le tre turbine eoliche di WindFloat Atlantic sono state infatti le prime ad impiegare una base flottante di tipo semi-sommergibile: le unità possono adattarsi in modo flessibile alle condizioni e alla direzione del vento e quindi massimizzare l’efficienza nella produzione di energia. Inoltre la metodologia di progettazione e fabbricazione consente l’assemblaggio a terra dell’intero sistema turbine comprese, permettendo di conseguenza importanti risparmi sui costi di implementazione.
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In realtà il progetto ha più di otto anni alle spalle. Era il 2011, infatti, quando il consorzio installò il primo prototipo di eolico galleggiante a 4 km dalla costa di Aguçadoura. Per WindFloat Atlantic è arrivato il momento di passare alla fase commerciale e il sostegno finanziario europeo è fondamentale per una tecnologia in piena fase “adolescenziale”. Emma Navarro, vicepresidente della BEI, Carlos Moedas, commissario europeo per la ricerca, scienza e innovazione, e João Manso Neto, amministratore delegato di EDP Renováveis e rappresentante di Windplus, hanno firmato l’accordo di finanziamento lo scorso 19 ottobre a Lisbona. Ai 60 milioni della Banca, si aggiungono anche 29,9 milioni di euro dal programma NER300 dell’UE e fino a 6 milioni fornito dal governo portoghese, attraverso le entrate dell’ETS. Da programma, la centrale dovrebbe vedere la luce nel 2019 ed essere in grado di rifornire elettricamente 60mila abitazioni.