Pubblicao il report “Enabling frameworks for offshore wind scale up: Innovations in permitting”
(Rinnovabili.it) – I parchi eolici offshore rappresentano uno strumento essenziale per raggiungere gli obiettivi climatici globali. Secondo le associazioni di settore se si vuole restare dentro un 1,5°C di aumento delle temperature terrestri, entro il 2030 sarà necessaria una capacità eolica offshore installata di quasi 500 GW. Ed entro il 2050, tale cifra dovrebbe lievitare a 2.465 GW. Si tratta di un enorme divario di capacità, considerando che a fine 2022 risultavano installati solo 63 GW di turbine in mare a livello globale.
Come dare una scossa al comparto? La risposta arriva dal nuovo rapporto redatto dall’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA) e dal Global Wind Energy Council (GWEC). Il documento pubblicato stamane, identifica otto riforme chiave nei processi di autorizzazione dei parchi eolici offshore, che possono svolgere un ruolo cruciale per il futuro del settore. Non si tratta di raccomandazioni calate dall’alto. Dieci governi hanno collaborato fornendo casi di studio e approvando le proposte contenute nel rapporto. Proposte che si concentrano sui tempi di consegna obbligatori, l’allineamento nell’uso del territorio e delle acque oceaniche, la creazione di sportelli unici, ecc.
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“L’energia eolica offshore ha il potenziale per fornire energia pulita e trasformativa in ogni regione del mondo, ma sbloccare questo potenziale richiede un’azione decisiva sui principali colli di bottiglia”, ha dichiarato Rebecca Williams, Global Head of Offshore Wind di GWEC. “Il permitting è in cima all’elenco. Le riforme delineate in questo rapporto forniscono soluzioni pratiche che aprirebbero la strada alla rapida espansione dell’eolico offshore nei mercati chiave di tutto il mondo”.
Otto azioni per accelerare le autorizzazioni dei parchi eolici offshore
- Sportelli unici – Un’istituzione di questo tipo, dotata di personale competente, può promuovere processi di autorizzazione trasparenti, efficienti ed equi.
- Consultazioni delle parti interessate – Promuovere il coinvolgimento attivo delle comunità locali durante l’intero processo di sviluppo del progetto può garantire una comprensione condivisa delle priorità e delle soluzioni durante le fasi di approvazione e di costruzione.
- Tempi di consegna obbligatori – Limitare i tempi di consegna può ridurre la burocrazia governativa e prevenire controversie legali prolungate con le parti interessate.
- Corsi di formazione digitale – Il personale interessato dovrebbe sviluppare competenze per sfruttare piattaforme e strumenti digitali che aumentino l’efficienza delle autorizzazioni.
- Database digitali e ricercabili – Lo sviluppo di database sui progetti rinnovabili esistenti e le registrazioni catastali integrano e supportano l’assegnazione dei permessi.
- Allineamento dell’uso del territorio e dell’oceano – Il governo dovrebbe sviluppare linee guida dettagliate su come utilizzare i terreni e gli spazi marini per le infrastrutture offshore a livello nazionale e subnazionale. Questa guida dovrebbe dare priorità ai progetti che sostengono la sicurezza energetica, i principi di “Non nuocere in modo significativo” (DNSH), la biodiversità e l’economia verde.
- Meccanismi di compensazione d’emergenza – I sistemi giuridici dovrebbero disporre di una “corsia preferenziale” che consenta di risolvere le controversie nel modo più rapido possibile.
- Permessi per le infrastrutture energetiche – Stabilire norme e linee guida chiare e coerenti per l’autorizzazione e la realizzazione delle infrastrutture energetiche, come le reti elettriche.
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