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Parchi eolici off shore, un freno per gli uragani

Un nuovo studio suggerisce che la presenza di massicce schiere di aerogeneratori marini è in grado di evitare l’accelerazione dei venti durante cicloni e tempeste

Parchi eolici off shore, uno freno per gli uragani(Rinnovabili.it) – I parchi eolici off shore potrebbero rivelarsi non solo una fonte di energia pulita ma anche un valido strumento per proteggere le comunità dai danni provocati da cicloni ed uragani. A riferirlo è Mark Z. Jacobson, professore di ingegneria civile e ambientale a Stanford, dove da 24 anni lavora ad un modello informatico complesso per studiare l’inquinamento atmosferico, l’energia, la meteorologia e il clima. Una recente applicazione di questo modello ha permesso di simulare lo sviluppo di uragani e contemporaneamente di determinare la quantità di energia che le turbine eoliche sono in grado di estrarre dalle correnti globali.

Il risultato? Gli aerogeneratori marini potrebbero “compromettere” l’aggressività di un uragano in maniera sufficiente da ridurre la velocità di venti con picchi fino a 92 miglia orarie (oltre 140 km/s) e diminuire la forza della tempesta fino al 79 per cento. Le turbine attuali, infatti, sono progettate per sopportare una velocità del vento fino a 112 miglia orari (140 km/h), velocità che rientra nella gamma di tempeste di categoria 2-3.

 

Nello studio, condotto da Jacobson in collaborazione con due ricercatori dell’Università di Delaware, sono stati simulati tre uragani: Sandy e Isaac, che hanno colpito rispettivamente New York e New Orleans nel 2012, e Katrina che ha devastato New Orleans nel 2005.

 

Abbiamo scoperto che, quando presenti, le turbine eoliche rallentano i venti di rotazione esterni”, ha spiegato Jacobson. “Questo retroagisce per diminuire l’altezza delle onde, che riducono a loro volta i movimenti dell’aria verso il centro del ciclone, aumentando la pressione centrale e rallentando quindi i venti dell’intero ciclone che così si dissipa velocemente.” Nel caso di Katrina, il modello di Jacobson ha rivelato che un campo di 78.000 aerogeneratori al largo della costa di New Orleans avrebbe indebolito significativamente l’uragano prima che raggiungesse la costa.