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Parchi eolici galleggianti: attesi 70 GW al 2040

Parchi eolici galleggianti
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Previsioni al 2040 sul mercato dei parchi eolici galleggianti

(Rinnovabili.it) – Entro il 2040 il mondo installerà almeno 70 GW di parchi eolici galleggianti. Questa la previsione futura del Floating Wind Joint Industry Project, l’iniziativa di ricerca e sviluppo collaborativa lanciata da Carbon Trust. Il progetto ha riunito assieme 15 importanti sviluppatori eolici offshore internazionali e, con il sostegno del governo scozzese, ha studiato le  sfide e le opportunità per le nuove fattorie eoliche su scala commerciale.  

Attualmente, a livello globale sono stati installati solo 73 MW di energia eolica fluttuante, un dato contenuto su cui pesa la flessione del 2018. Oggi però il settore appare come uno dei più promettenti soprattutto visto la crescita del segmento offshore. Nei primi sei mesi del 2020, nonostante la dilagante crisi, le decisioni finali d’investimento sull’eolico in mare hanno segnato un record storico. E hanno surclassato la spesa prevista per tutte le altre fonti rinnovabili.

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A favorire i nuovi parchi eolici galleggianti c’è un progressivo calo dei costi e una tecnologia che si sta dimostrando sempre più matura. Questa soluzione permette di installare turbine in acque più profonde, tradizionalmente non adatte a quella con fondamenta fisse, sbloccando nuove aree per la generazione di energia rinnovabile. Tuttavia, permangono alcune sfide alla commercializzazione su larga scala. Il nuovo rapporto di Carbon Trust le ha analizzate nel dettaglio a partire dai potenziali impatti dell’installazione di aerogeneratori più grandi sulle sottostrutture flottanti. 

Oltre ai cambiamenti a torri e controller delle turbine, l’iniziativa ha scoperto che sarebbero probabilmente necessarie solo piccole modifiche per le future unità. Nel futuro dei parchi eolici galleggianti saranno però necessarie navi in grado di eseguire le operazioni di sollevamento di carichi pesanti o soluzioni alternative. Uno dei settori su cui si dovrà lavorare è la produzione di cavi dinamici per connettere i parchi eolici galleggianti con l’eteroterma. I ricercatori hanno anche evidenziato come sia necessario migliorare la raccolta e l’utilizzo dei dati sull’integrità delle risorse per i parchi eolici galleggianti, in particolare per quelle sottomarine. 

“Questo rapporto segna il culmine di oltre un anno di lavoro attraverso il Floating Wind JIP – spiega Dan Kyle Spearman, direttore del progetto – ed è chiaro che l’eolico galleggiante offra tecnologia e opportunità di investimento nella catena di approvvigionamento. Prevediamo che diventerà un settore chiave per la generazione di energia a basse emissioni di carbonio e la crescita economica nelle aree geografiche in cui le acque più profonde non consentono turbine eoliche offshore fisse”. 

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