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Danimarca: la metà dell’elettricità 2019 è arrivata dai parchi eolici

Un nuovo record per il più piccolo Stato scandinavo, favorito da forti riduzioni dei costi e dal miglioramento della tecnologia offshore

parchi eolici danimarca
Credit: Nelson L. (CC BY 2.0)

 

Pubblicati i dati 2019 della produzione dei parchi eolici danesi

(Rinnovabili.it) – La politica pro energia dal vento, messa in atto dalla Danimarca, continua dare i propri frutti e a farsi notare nel panorama mondiale. Lo scorso anno il Paese scandinavo ha segnato un nuovo e importante record rinnovabile: i suoi parchi eolici hanno prodotto ben il 47 per cento dell’elettricità impiegata a livello nazionale durante l’anno. I dati arrivano direttamente dall’operatore di rete Energinet, che al pari degli altri gestori europei delle infrastrutture di trasmissione snocciolano in questi giorni i dati a consuntivo del 2019. Si scopre così che non solo gli aerogeneratori danesi si sono riconfermati la principale forma di produzione elettrica della Nazione ma che il dato è in netta crescita: più 6 punti percentuali rispetto al 2018 e 4 punti percentuali sopra al 2017, anno che fino a ieri deteneva il primato per il contributo eolico. Con il piccolo aiuto del fotovoltaico, il 2019 danese ha superato la quota del 50 per cento di energia pulita nel mix.

La Danimarca mantiene dunque la corona di regina del vento europeo, seguita a grande distanza da Irlanda e Portogallo, due territori dove le turbine riescono a garantire, rispettivamente, circa il 28 per cento e il 24 per cento dell’elettricità nei rispettivi mix nazionali.

 

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Per il piccolo paese scandinavo si tratta però di un punto di partenza e non di arrivo. Il governo ha recentemente approvato una legge che impone la riduzione del 70 per cento delle emissioni nazionali di gas serra entro il 2030. Lo strumento principe per ottenere tale taglio saranno le tecnologie verdi, eolico e idrogeno in primis. Tra i progetti che stanno prendendo corpo per centrare il target, c’è anche un gigantesco hub offshore da 10 GW di capacità da realizzare nelle acque del Mare del Nord. Un’iniziativa faraonica che dovrebbe costare agli investitori tra i 27 e i 40 miliardi di euro, ma generare in cambio abbastanza elettricità da soddisfare le esigenze di 10 milioni di famiglie. “Una volta pensavamo che il sistema di alimentazione potesse gestire il massimo del 5% della potenza prodotta mentre il vento soffiava e il sole splendeva – ha spiegato la stessa Energie – Fortunatamente, siamo diventati più intelligenti!”.

 

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