Tra le misure al vaglio c'è anche l'idea di prolungare le norme temporanee di riduzione degli iter burocratici
Il 24 ottobre 2023 l’Esecutivo UE presenterà il nuovo Pacchetto Eolico
(Rinnovabili.it) – Mancano ormai pochi giorni alla presentazione del Pacchetto Eolico, il nuovo piano strategico europeo per supportare l’industria del vento comunitaria. La Commissione dovrebbe lanciarlo martedì 24 ottobre, ma nell’attesa sono iniziate a circolare in rete le prime indiscrezioni. Secondo quanto ha potuto leggere la Reuters, consultando in anteprima la bozza, l’azione della Commissione Europea si focalizzerà soprattutto su quattro elementi chiave: facilitare l’accesso ai finanziamenti per l’industria eolica UE; contrastare la concorrenza sleale dei produttori esteri; accorciare la tempistica degli iter autorizzativi per le wind farm; migliorare il funzionamento delle aste.
I punti messi in evidenza sono gli stessi su cui a febbraio di quest’anno aveva posto l’accento WindEurope parlando degli ostacoli della filiera eolica europea in rapporto agli obiettivi energetici del RepowerEU. L’associazione aveva denunciato le difficoltà in cui si trovano attualmente i produttori di aerogeneratori del Continente, tra aumento dei costi delle materie prime, colli di bottiglia nelle catene approvvigionamento, una concorrenza cinese sempre più agguerrita. Come già avvenne per il fotovoltaico, oggi l’industria eolica della Repubblica popolare sta aumentando le sue quote nel mercato europeo grazie ad offerte più economiche e convenienti. Spodestando l’antica leadership comunitaria. Basti pensare tutti e cinque i grandi produttori europei di turbine hanno registrato perdite operative nel 2022.
La risposta della Commissione UE? Secondo la bozza del Pacchetto Eolico, monitorerà attentamente il mercato alla ricerca di “possibili pratiche commerciali sleali che avvantaggiano i produttori stranieri”. E in caso positivo verranno adottate contromisure di difesa. Ma l’esecutivo lavorerà anche con la BEI per lanciare entro la fine del 2023 uno schema per controgarantire le esposizioni creditizie delle banche verso i fornitori dell’industria eolica.
Un capitolo a sé lo meritano le aste. Come aveva già sottolineato WindEurope, le gare governative per i nuovi parchi eolici sono focalizzate quasi esclusivamente sul prezzo, in gioco obbligato di ribassi. Alcuni Stati membri stanno fissando prezzi di esercizio troppo bassi, permettendo persino offerte negative, in cui gli sviluppatori devono pagare per il diritto di costruire una centrale eolica. Il Pacchetto Eolico potrebbe però portare alla definizione di linee guida ad hoc per le aste che incoraggino criteri di aggiudicazione diversi dal prezzo. Magari premiando prodotti a maggior valore aggiunto, in termini di sicurezza informatica e sostenibilità.
Tra le misure al vaglio c’è anche l’idea di prolungare le norme temporanee di riduzione degli iter burocratici e la creazione di uno strumento digitale dedicato per supportare gli Stati membri nel processo di permitting.