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L’Olanda svilupperà 11,5 GW di eolico offshore in 12 anni

Il governo olandese presenta la nuova tabella di marcia per l’eolico marino. 15 mld di investimenti per creare 10mila nuovi posti di lavoro

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L’eolico offshore dei Paesi Bassi prende la rincorsa

(Rinnovabili.it) – Puntare sull’eolico offshore per aumentare la quota nazionale di energia pulita e creare nuova occupazione. È questo il piano dell’Olanda che presenta in questi giorni la sua Offshore Wind Energy Roadmap 2030, tabella di marcia per lo sviluppo energetico nelle acque nazionali. Il governo lo ha pubblicato ieri annunciando un programma di investimenti da 15-20 miliardi di euro.

Le risorse saranno focalizzate su un solo obiettivo: realizzare nei prossimi 12 anni fino a 11,5 GW di eolico marino. “Il governo spera di aumentare ulteriormente la quota di mercato olandese nel settore dell’energia eolica offshore (25% del mercato europeo), così come le esportazioni verso l’Asia e gli Stati Uniti”, fa sapere Amsterdam con una nota stampa. “Allo stesso tempo, l’energia sostenibile e a prezzi accessibili fornirà alle industrie olandesi un vantaggio competitivo con un effetto di trascinamento anche per le realtà connesse al settore dei trasporti e a quello della conversione dell’energia”.

 

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La roadmap delinea tappe temporali, zone di sviluppo e investimenti. La prima fase in programma prevede di costruire in mare, entro il 2023, cinque wind farm con una capacità combinata di 3,5 GW, che si andrebbero ad aggiungere così al primo GW di eolico offshore già attivo nelle acque olandesi. Dal 2024 partirà la seconda fase che si concluderà nel 2030 con la realizzazione di altri 7 GW. Tre le aree individuate: la Hollandse Kust (letteralmente costa olandese) a ovest, un’area a nord delle Isole Frisone e l’Ijmuiden Ver, in mezzo alle prime due.

 

Il governo dei Paesi bassi è convinto che il nuovo piano possa stimolare la creazione di 10mila nuovi posti di lavoro, riuscendo ad ottenere dal vento marino fino al 40% del fabbisogno totale di energia elettrica del Paese. Tuttavia la TenneT, l’operatore di rete olandese, sta ancora studiando come collegare la futura capacità alla terra ferma. Le ipotesi per ora sono due: i classici collegamenti CC o un hub artificiale in corrente alternata da realizzare nella zona di IJmuiden Ver per fare da raccordo a tutti i progetti eolici in mare. Quest’ultima opzione secondo TenneT “migliorerebbe in modo significativo – potenzialmente persino raddoppiando – l’efficienza di utilizzo della rete offshore contribuendo a una riduzione del prezzo di costo dell’energia eolica”. Il governo lancerà le prime aste per i nuovi parchi eolici dal 2021.

 

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