Nuovo record per le turbine scozzesi che il 25 dicembre hanno prodotto addirittura il 153 per cento del fabbisogno del Paese
(Rinnovabili.it) – La Scozia sotto l’albero di Natale ha trovato l’energia pulita. Quella fornita dai suoi parchi eolici che nelle giornate del 23, 24, 25 e 26 dicembre hanno prodotto oltre il 100% del fabbisogno regionale. Quattro giorni consecutivi di iper-produzione che regalano al paese un record unico nel suo genere. In particolare, alla vigilia di Natale sono state inviate alla rete elettrica nazionale oltre 74 mila megawattora di elettricità mentre il giorno seguente, complice un minor consumo energetico, la produzione ha superato il 153 per cento del fabbisogno.
La notizia arriva dal WWF Scotland che ha analizzato i dati forniti da WeatherEnergy, confermando le ottime performance. Non che la Scozia sia nuova a contributi da guinness dei primati provenienti dall’eolico. Nonostante ciò spiega l’associazione ambientalista, si tratta “di due risultati spettacolari, che sottolineano il progresso enorme che la Scozia sta compiendo per garantire una percentuale sempre maggiore del suo fabbisogno di energia elettrica dall’eolico e altre fonti rinnovabili pulite”.
“La Scozia – prosegue Lang Banks il direttore del WWF Scotland – può essere orgogliosa di come il suo record di produzione eolica, alla fine di dicembre, e la conseguente esportazione del surplus attraverso dispositivi di interconnessione all’Inghilterra, abbiano notevolmente contribuito alla settimana da primato per l’energia del vento in tutto il Regno Unito”.
In realtà l’eolico ha dato l’impronta a tutto il 2016 britannico. Nell’anno appena concluso, il vento ha battuto per la prima volta il carbone producendo più energia: 11,5% contro 9,2% nel mix elettrico nazionale. Secondo l’analisi della Carbon Brief questo significa anche che le emissioni di CO2 da produzione di energia elettrica nel Regno Unito sono diminuite di circa il 20% nel 2016, essendo stato il carbone in gran parte sostituito da gas (a emissioni più basse). Questo calo sarà sufficiente a ridurre le emissioni globali di CO2 del Paese del 6% l’anno, se quelle degli altri settori rimarranno invariate.