La nuova forma dell’eolico in mare
Immaginate piccole isole di muri eolici galleggianti. Una sorta di trappole per il vento localizzate in mare, lontano dalla costa e dagli occhi, e in grado di offrire il doppio dell’area spazzata dai più grandi aerogeneratori commerciali. Il progetto esiste ed è firmato dalla startup norvegese Wind Catching Systems (WCS). L’azienda, fondata nel 2017, ha presentato il suo speciale generatore eolico offshore solo pochi anni fa e oggi scalpita per il grande passo: realizzare il primo progetto dimostrativo in ambiente reale. Un obiettivo che risulta oggi più vicino avendo ricevuto a giugno 2024 l’approvazione di principio (AiP) da DNV.
Windcatcher ottiene l’approvazione di principio
“Negli ultimi sei mesi, il nostro team si è concentrato sull’ulteriore maturazione della tecnologia attraverso l’ottimizzazione del design Windcatcher da 40 MW”, spiega WCS in una nota stampa. “Una pietra miliare fondamentale è stata l’ottenimento di un’approvazione di principio da parte di DNV e siamo lieti di annunciare che questa pietra miliare è stata ora raggiunta”.
L’Approvazione di Principio rappresenta un passo importante, che attesta la validità del design e la sua conformità alle norme. Nel concreto un AiP indica la probabilità che il progetto soddisfi i criteri delle norme applicabili per la futura classificazione DNV.
“Il lavoro di sviluppo tecnico che ha portato all’AiP ha rappresentato uno sforzo congiunto con i nostri partner ingegneristici Aibel e Arup, che ci hanno supportato con una conoscenza approfondita ed esperienza in simulazioni avanzate e progettazione di strutture offshore”, sottolinea l’azienda. “Questo progetto ha coperto una gamma di discipline ingegneristiche tra cui progettazione strutturale e marina, stabilità e idrodinamica, disposizione del sistema di ormeggio, layout e sicurezza tecnica, trasporto e installazione”.
Muri eolici galleggianti per gli oceani di domani
L’idea iniziale di WCS era quella di creare un generatore eolico offshore competitivo, capace di massimizzare la produzione di energia da un’area concentrata.
Sono nati così gli speciali muri eolici galleggianti Windcatcher, strutture verticali a rete alte oltre 324 metri e composte da centinaia di mini turbine in formazione sfalsata. Il design dovrebbe offrire il doppio dell’area spazzata dalle più grandi turbine eoliche oggi sul mercato e nel contempo funzionare molto meglio con velocità del vento comprese tra 40 e 43 km/h.
Gli altri punti di forza? Innanzitutto la modularità. Questa sorta di parete eolica sarebbe composta da piccoli pezzi facili da montare e trasportare. Inoltre, stando a quanto affermato dagli inventori, l’impianto avrebbe una durata utile maggiore delle grandi unità a turbina singola: 50 anni contro i classici 30. Ma il campo in cui straccerebbe gli aerogeneratori classici sarebbe quello della potenza, riuscendo a raggiungere (nella scala finale del progetto) fino 126 MW.
I dubbi sulla fattibilità del progetto rimangono molti, sia dal punto di vista strutturale che da quello economico. Ma l’approvazione di DNV e gli investimenti catalizzati sino ad oggi (tra cui 10 milioni di dollari da GM Ventures e 3 milioni dal governo norvegese) dimostrano abbastanza fiducia nel progetto.
Il muro eolico offshore dimostrativo
I prossimi passi? Wind Catching Systems, tramite la sua sussidiaria Wind Catching Demo AS, ha avviato il processo per ottenere la licenza per un progetto dimostrativo al largo della costa di Øygarden, in Norvegia. Il progetto da 40 MW – che ha ora ottenuto anche l’AiP – rappresenterà la prima di quattro unità da installare.
“Il processo AiP ha fornito indicazioni chiare per l’ulteriore sviluppo e ottimizzazione del Windcatcher e ha evidenziato importanti aree di interesse, segnando un traguardo importante per il nostro progetto dimostrativo commerciale”, ha concluso l’azienda.
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