Rinnovabili •

Minieolico senza segreti

Tecnologie, incentivi, costi, iter autorizzativo: questi e altri sono gli elementi da conoscere prima di installare un impianto eolico di piccola taglia

MInieolico: costi, incentivi e potenzialità del teritorio

 

ENERGIA DAL VENTO – In linea generale, anche se non esiste una classificazione convenzionale che definisca il minieolico, per microgenerazione s’intendono tutti gli impianti di produzione di energia con potenza non superiore a 200 kW. La quantità di energia prodotta dalla turbina è determinata: dalla intensità del vento espressa in metri al secondo (m/s), dal diametro del rotore e dalla potenza nominale del generatore elettrico. L’interesse crescente negli impianti da fonte rinnovabile di piccola taglia emerge dal fatto che la deregolamentazione del mercato dell’energia possa condurre a un sistema di generazione diffusa, in alternativa alla generazione centralizzata e nazionalizzata, ove le unità generative sono rappresentate da grandi impianti. Con l’attuale sistema incentivante, inoltre, in un sito con ventosità adeguata e un investimento di 180-230mila euro per una turbina minieolica da 60kW, si hanno tempi di rientro di 6-9 anni, con entrate di 6-8mila euro all’anno per i primi 10 anni e 30-35mila euro all’anno dall’undicesimo anno in poi.

 

LE TECNOLOGIE – Gli aerogeneratori appartengono a due differenti tipologie: ad asse orizzontale e ad asse verticale. Nei primi, i più conosciuti, l’asse di rotazione che supporta le pale è orizzontale e queste ruotano, quindi, su un piano verticale. Il rotore è sopravento rispetto alla torre e, in questo modo, il vento incontra prima le pale e poi il sostegno. Una tipica macchina eolica ad asse orizzontale è composta generalmente da 3 pale fissate su un mozzo che, nell’insieme, costituiscono il rotore. Il mozzo è collegato ad un albero su cui è posizionato un freno, a valle del quale si trova il generatore elettrico da dove si distribuiscono i collegamenti elettrici alle utenze da alimentare o direttamente alla rete. Tutti questi elementi sono ubicati in una cabina detta navicella o gondola, che è posizionata su un supporto-cuscinetto orientabile in base alla direzione del vento. La velocità delle pale è controllata da un sistema di controllo. Un generatore da 60, ad esempio, ha una torre di 30-36 metri di altezza, le pale hanno un diametro che può arrivare fino a 23 metri e occupano una superficie di 50m2. La rumorosità è intorno ai 60dB (un sussurro equivale a 40dB). Per l’industria italiana diventa sempre importante che i modelli siano provvisti di certificazioni tecniche e prestazionali delle turbine basate sulle norme CEI EN 61400 “certificazione di prodotto e classi di appartenenza” e CEI EN 61400-12-1 e CEI 61400-21 “certificazione della curva di potenza. Con una manutenzione programmata l’impianto può durare oltre 20 anni. Di norma si realizzano due interventi all’anno di controllo e manutenzione.

 

 

Immagine3IL TERRITORIO E IL VENTO – Per valutare l’effettiva potenzialità di un impianto è indispensabile un’accurata conoscenza delle caratteristiche del vento nel sito in cui si vuole installare l’aerogeneratore. L’intensità del vento dipende dall’orografia del terreno e dalla rugosità del suolo ma anche soprattutto dall’altezza dal suolo: più ci si alza maggiore è la velocità del vento. L’ideale sarebbe un terreno caratterizzato da una bassa classe di rugosità e una pendenza tra 6 e 16 gradi. Il vento deve superare la velocità di almeno 5 metri al secondo e deve soffiare in modo costante per gran parte dell’anno. Stimata la velocità del vento, attraverso un’analisi anemometrica, e la sua distribuzione nel tempo, si sceglie il modello di turbina e si calcola la produzione annua di energia elettrica attesa. Indicativamente un impianto mini eolico installato correttamente in un buon sito con velocità media annua fra 5 e 6 m/s fornisce una produzione annua compresa fra 1.000 – 1.800 kWh per ogni kW di potenza nominale. Le zone maggiormente interessanti sono la Sardegna, la Sicilia, l’Appennino tosco-emiliano, l’Appennino nella Basilicata e nella zona di confine tra Campania, Calabria, Molise, Puglia. Altri aspetti importanti nella scelta del sito sono: la lunghezza del percorso elettrico (costi di interramento e dispersioni d’energia), i vincoli (paesaggistici, ambientali, idrogeologici).

 

 

L’ITER AUTORIZZATIVO – La procedura di autorizzazione vede coinvolti il Comune per la parte urbanistica; gli Enti regionali preposti per eventuali vincoli paesaggistici, ambientali, idrogeologici; il Gestore della Rete di Distribuzione; il GSE (Gestore dei Servizi Energetici); l’Agenzia delle Dogane per potenze superiori a 20 kW. Col Decreto Rinnovabili, Decreto Legislativo 28/2011 che attua la Direttiva comunitaria per la promozione delle rinnovabili, si dà seguito alla semplificazione delle procedure autorizzative, introducendo la Pas (Procedura abilitativa semplificata) per impianti fino a 60 kW di potenza. Con questo sistema, trenta giorni prima dell’inizio lavori, il proprietario presenta in Comune, con mezzo cartaceo o telematico, una dichiarazione firmata da un progettista con allegati gli elaborati grafici e la relazione tecnica, dai quali emerga la compatibilità dell’intervento con gli strumenti urbanistici.

 

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IL COSTO E GLI INCENTIVI – Attualmente le modalità di incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti eolici, collegati alla rete elettrica, sono stabilite dal DM 6 luglio 2012. Gli incentivi si applicano agli impianti che entrano in esercizio a partire dal 1°gennaio 2013. I nuovi incentivi hanno durata di 20 anni e saranno garantiti da un unico soggetto nazionale, il GSE (Gestore dei Servizi Energetici). Le tariffe si riducono del 2% all’anno a partire dal 2014, fatte salve le eccezioni previste nel caso di mancato raggiungimento dell’80% della potenza del contingente annuo previsto per i registri e per le aste. L’attuale legislazione fissa in 60kW il limite massimo per poter usufruire direttamente dell’incentivo. Per gli impianti di potenza superiore ai 60 kW e inferiore ai 5000 kW l’accesso all’incentivo è subordinato all’ingresso nel registro. La tariffa per il minieolico tra 20 e 200 kW per tutti gli impianti connessi nel 2014 e nel 2015 sarà pari a 0,268 €/kWh.

 

 

di Ciro Mongillo, Amministratore Delegato di TE Wind