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Mini-eolico: dall’esercito Usa il prototipo che cattura le brezze

Il corpo degli ingegneri dell'U.S. Army ha brevettato un nuovo sistema portatile per catturare anche i venti che soffiano sotto i 4 metri al secondo

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Flutter mallard è l’innovativo sistema di mini-eolico in fase di sviluppo presso il Construction Engineering Research Laboratory

(Rinnovabili.it) – Nessuna pala, navicella o torre: “Flutter Mallard“, il dispositivo di mini-eolico creato dell’esercito americano, non ha nulla delle tradizionali turbine ma promette di essere altrettanto utile. A crearlo è stato un team di ingegneri con l’obiettivo di realizzare un sistema portatile da campo per creare elettricità sfruttando l’energia dei venti a bassa velocità. Il risultato è una struttura di base tubolare in PVC che supporta otto strisce elastiche montate verticalmente, in grado di cattura l’energia cinetica delle brezze.

 

“L’uso di energia affidabile, sostenibile e a zero emissioni è una priorità assoluta sia per le installazioni dell’esercito che le basi operative avanzate”, spiegava nel 2014 il Corpo degli ingegneri. “L’approccio di Flutter Mallard è quello di raccogliere la porzione a bassa energia del vento, normalmente troppo debole per essere utilizzata dalle convenzionali turbine eoliche”. Oggi, a 5 anni dalla presentazione del primo prototipo, il macchinario ha ottenuto il brevetto.

L’idea è nata da osservando delle semplici veneziane muoversi sotto l’effetto di un debole vento. l’immagine è stata d’ispirazione: i ricercatori hanno sostituito le tapparelle con una membrana flessibile articolata in grado di deformare e immagazzinare energia elastica in tempo reale. Hanno quindi fissato alla membrana una bobina di pick-up e un magnete in grado di convertire le vibrazioni in una corrente elettrica.

 

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Il mini eolico dell’esercito, tuttavia non si limita a generare elettricità. Per essere utile in applicazioni pratiche era necessario infatti creare un sistema in grado di compensare la variabilità del vento. Ecco perché Flutter Mallard è stato dotato anche di un supercondensatore, un dispositivo che immagazzina l’energia in un campo elettrostatico.

La produzione energetica per ora è contenuta (la taglia è quella propria del micro eolico) ma il dispositivo riesce a funzionare con velocità eoliche molto basse, impossibili da sfruttare per altri dispositivi. Il team spera di riuscire a sostituire le attuali strisce con una membrana altamente elastica composta da celle solari fotovoltaiche flessibili. Ciò consentirebbe di catturare e immagazzinare l’energia solare disponibile durante il giorno e fornire un surplus energetico.

 

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