(Rinnovabili.it) – Calano i costi, migliora l’efficienza: così il mercato eolico mondiale preme sull’acceleratore. Grazie ad una tecnologia ormai sempre più competitiva con le fonti tradizionali, si attende uno sviluppo costante e robusto del comparto nei prossimi cinque anni. Le previsioni del GWEC (Global Wind Energy Council), l’associazione internazionale dell’energia del vento, stimano un aumento della capacità eolica cumulata a livello globale del 65 per cento entro la fine del 2021. Ciò significa che, se lo scorso anno nel mondo risultavano istallati 478 GW eolici, fra cinque anni la cifra supererà gli 800 GW.
Parliamo di un fenomeno globale ma è facile intuire come il fattore numero uno della crescita, sia rappresentato dalla Cina. Nonostante la progressiva riduzione degli incentivi statali concessi alle rinnovabili, la Repubblica popolare sarà la principale leva per il mercato eolico mondiale.
Ma un importante contributo verrà fornito anche da altri player asiatici, come l’India che nel 2016 è riuscita ad aggiudicarsi un record personale per le nuove istallazioni eoliche.
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“L’energia eolica è ormai in grado di competere con successo con operatori storici pesantemente sovvenzionati in tutto il mondo, creando nuove industrie e centinaia di migliaia di posti di lavoro” ma soprattutto “aprendo la strada ad un futuro di energia pulita”, ha commentato il segretario generale del GWEC, Steve Sawyer in una nota stampa.
I nuovi giocatori del mercato eolico mondiale
L’associazione consiglia di tenere d’occhio alcuni Paesi: nonostante il travagliato momento politico ed economico, il Brasile e altre nazioni della regione (come l’Uruguay, il Cile e l’Argentina) hanno intensificato gli sforzi. Anche l’Africa avrà un grande anno nel 2017 per quanto riguarda il suo posizionamento nel mercato eolico mondiale, grazie a Kenya, Sudafrica e Marocco
Un’attenzione particolare deve essere riservata all’eolico offshore, i cui prezzi, almeno in Europa, stanno pesantemente influenzando il settore energetico. Le aste stanno regalando risultati da record, a dimostrazione che il comparto è in grado di imporsi e crescere anche senza l’aiuto degli incentivi. “L’Europa – spiega Sawyer – continuerà a guidare il mercato in mare aperto, ma i prezzi bassi hanno attirato l’attenzione dei responsabili politici di tutto il mondo, in particolare in Nord America e Asia”.
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Per il comparto si prevede un tasso annuo di crescita composto del 25,47% durante il 2016-2021, guidato dalla Germania, in Europa, e dalla Corea del Sud, in Asia.