L'Università Jaume I di Castellón partecipa al progetto europeo AeroExtreme finalizzato allo sviluppo di materiali eolici avanzati
Il progetto AeroExtreme è alla ricerca di materiali innovativi per le turbine eoliche
(Rinnovabili.it) – Negli ultimi anni, l’energia elettrica generata da fonti rinnovabili non programmabili – come il vento – è diventata sempre più popolare in Europa. Secondo WindEurope, l’associazione che rappresenta i produttori eolici del Vecchio Continente, questa energia ha rappresentato il 51% di tutta la nuova capacità installata sul territorio comunitario nel corso del 2016. La percentuale si è alzata ulteriormente nel 2017, con lo sviluppo dell’eolico offshore nei Paesi del nord (Leggi anche Eolico europeo, il vento ci ha fatto risparmiare 32mld in 5 anni). Gli impianti diventano più grandi e più potenti, mentre l’energia prodotta è ormai in grado di competere, in termini di prezzo, con quella delle nuove centrali fossili o nucleari.
Man mano che la tecnologia supera certi limiti tecnici, cresce anche l’attenzione per i rischi. Le grandi turbine eoliche affrontano condizioni meteorologiche estreme come il continuo impatto delle particelle trasportate dal vento a velocità elevate, temperature molto alte o molto basse, la presenza di grandi quantità di polvere o l’elevata esposizione ai raggi ultravioletti.
Per aumentare l’efficienza di produzione e ridurre i costi di manutenzione, è fondamentale creare dei materiali avanzati che rendano le turbine eoliche resistenti alle condizioni climatiche più estreme. Come quelli creati dai ricercatori dell’Università spagnola Jaume I di Castellón.
>>Leggi anche ENEA: un impianto eolico alimenterà la base italiana in Antartide<<
L’Istituto universitario di tecnologia ceramica dell’Università partecipa al progetto europeo AeroExtreme, guidato da Siemens Gamesa e finalizzato allo sviluppo di nuovi materiali eolici a prova di clima e meteo. L’iniziativa conta sui fondi dell’Unione Europea e intende realizzare e testare soluzioni valide, sia sotto il profilo tecnico che sotto quello economico, per aumentare la presenza di turbine eoliche installate in luoghi con condizioni ambientali aggressive (bassa temperatura, alta erosione o eccessiva esposizione solare).
Come parte del progetto AeroExtreme, gli scienziati stanno studiando varie soluzioni passive e attive per le pale e la navicella (ossia la struttura interna su cui girano le lame) per riuscire a mantenere elevate rese di produzione elettrica e di durabilità con qualsiasi tempo e clima. L’usura causata da particelle di polvere sospese nell’aria, l’accumulo di sporcizia e la crescita di microrganismi a livello delle pale, infatti, possono danneggiarne l’aerodinamicità, riducendo significativamente l’efficienza. Per risolvere il problema, gli scienziati spagnoli hanno sviluppato un rivestimento dotato di elevata resistenza all’erosione. Grazie ad un approccio interdisciplinare e l’uso della nanotecnologica, l’innovativo composto mostra prestazioni di gran lunga superiori rispetto a quelle dei materiali attualmente utilizzati. Il gruppo sta conducendo lo stesso lavoro anche nella produzione di rivestimenti fotocatalitici e antivegetativi “la cui implementazione”, promettono “sarà presto realizzata”.