Il report Boosting offshore wind energy in the Baltic Sea, mostra potenzialità e sfide per il vento del nord Europa
L’Europa potrebbe installare oltre 100 GW di eolico marino
(Rinnovabili.it) – Come sfruttare a pieno il potenziale energetico del Mar Baltico? A rispondere alla domanda è il nuovo report sulla promozione dell’eolico marino redatto dalla Task Force baltica di WindEurope e presentato in questi giorni all’evento Offshore 2019 a Copenaghen. Il documento (testo in inglese) illustra le fasi necessarie per sfruttare il potenziale del vento che soffia sopra le acque baltiche, stimato oggi in ben 83 GW. Si tratterebbe di un contributo importante ai fini dei 700 GW eolici che la strategia di decarbonizzazione a lungo termine della Commissione europea richiede entro la metà del secolo.
Attualmente l’Europa possiede oltre 20 GW di eolico marino già installato, di cui circa 2 GW si trovano nel Mar Baltico, appartenenti a Danimarca (872 MW), Finlandia (68 MW), Germania (1.074 MW) e Svezia (192 MW). WindEurope è convinta che entro la fine del prossimo decennio tale capacità possa facilmente raggiungere i 9 GW. E con una piccola intensificazione della cooperazione regionale, per la stessa data si potrebbero raggiungere i 14 GW.
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Le relazioni fra Stati membri sono, secondo gli autori, uno degli elementi fondamentali per decidere il futuro dell’eolico marino. “La cooperazione regionale sarà fondamentale per sostenere la crescita nazionale dell’eolico offshore attraverso politiche coordinate, in particolare in relazione allo sviluppo della rete”, si legge nel rapporto. “Un quadro normativo a lungo termine e la razionalizzazione dei requisiti amministrativi daranno certezza al mercato, consentendo la riduzione dei costi e garantendo la realizzazione stabile dei progetti”. Gli autori sottolineano come tale cooperazione abbia ancora più senso economico nella parte meridionale del bacino, dove i siti sono più interessanti a causa dei valori di mercato più elevati per la generazione di energia offshore. L’obiettivo è mettere a frutto, entro il 2050, quegli 83 GW di capacità sommersa, portando il settore europeo dell’eolico in mare ben oltre i 100 GW complessivi.
Un ruolo fondamentale è ovviamente assegnato ai Piani nazionali integrati energia e clima o PNIEC (leggi anche Piani nazionali energia-clima, sulle rinnovabili profondo gap). La raccomandazione di WindEurope è che i governi forniscano visibilità ai futuri volumi offshore con adeguati meccanismi di supporto, garantendo un aumento dei siti designati e delle autorizzazioni. Elementi fondamentali dal momento che occorrono circa undici anni per passare dallo sviluppo del parco eolico al completamento dell’installazione e inizio della produzione elettrica.
“I paesi del Mare del Nord hanno beneficiato fortemente dell’inclusione dell’eolico offshore nel loro mix energetico e, a sua volta, l’eolico offshore rappresenta un’enorme opportunità per i paesi confinanti con il Mar Baltico”, spiega Colin Brown, presidente della Task Force baltica di WindEurope e responsabile senior dello sviluppo aziendale di Vattenfall. “La regione sarà fondamentale per sostenere l’Europa nel raggiungere l’obiettivo di zero emissioni di carbonio entro il 2050 e ora è il momento di stimolare i piani per una crescita sostenibile a lungo termine”.