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Semplificazioni e contratti lunghi, arriva il Manifesto sull’eolico

Il settore eolico offre una potente risposta economica, industriale e culturale alla crisi pandemica e al necessario processo di decarbonizzazione. Ma è necessario un ripensamento generale delle procedure sino ad oggi adottate.

Manifesto sull'eolico
Foto di Lukas Bieri da Pixabay

Le sette priorità del manifesto sull’eolico redatto dall’Anev

di Tommaso Tetro

(Rinnovabili.it) – Semplificazione dell’iter autorizzativo, rivedere le Linee guida nazionali per gli impianti eolici, istituire una cabina di regia presso la presidenza del Consiglio, prevedere dei meccanismi di supporto e di sostegno al comparto, istituire strumenti specifici per lo sviluppo del Power purchase agreement (cioè i contratti a lungo termine tra aziende e produttori di energia rinnovabile) con l’obiettivo di rendere il settore eolico una “potente risposta economica, industriale e culturale alla crisi pandemica e al necessario processo di decarbonizzazione dell’economia”. Questi i capisaldi del ‘Manifesto per lo sviluppo dell’eolico’ messo a punto dall’Anev (Associazione nazionale energia del vento) presentato oggi nel corso di un convegno on-line. 

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“L’eolico è un settore capace di affrontare la crisi dovuta alla pandemia e in grado di raggiungere gli obiettivi del Green deal europeo legati all’energia e all’ambiente – osserva  il presidente dell’Anev Simone Togni come la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per il 2030, e la decarbonizzazione della produzione di energia prevista per il 2050″. 

Per l’Anev l’eolico è il ‘buon vento della ripresa’, inteso “come protagonista della riconversione dell’economia in chiave ‘verde’ attraverso lo sviluppo delle fonti rinnovabili che rappresenta non solo una delle priorità dell’Ue ma anche uno strumento in grado di favorire innovazione tecnologica, occupazione e sviluppo”.

“Affinché ciò sia possibile – rileva Togni – è necessario un ripensamento generale delle procedure sino ad oggi adottate”. Il Manifesto sull’eolico va in questa direzione identificando le priorità d’azione. “Non c’è tempo da perdere – conclude Togni – oggi più che mai è necessario cogliere le grandi possibilità offerte dal settore eolico. Uno sviluppo adeguato delle energie rinnovabili non solo rende il nostro Paese e l’Europa meno dipendenti dai combustibili fossili, ma consente di creare nuovi posti di lavoro, ridurre l’impatto ambientale legato al ciclo energetico, creare nuove opportunità industriali e contribuire alla crescita economica”.

Il Manifesto sull’eolico indica sette priorità. La prima riguarda le procedure di autorizzazione: “sarebbe opportuno rinnovarle e semplificarle, accorciando i tempi di realizzazione. Grazie a tempi certi e procedure immediate è possibile costruire parchi eolici più avanzati e rendere gli impianti già esistenti compatibili. Purtroppo, però, in Italia esistono circa 2.500 MW di progetti eolici autorizzati, ma non ancora realizzati che senza semplificazione non potranno vedere la luce. Le tecnologie indicate in questi progetti rischiano di essere oramai obsolete e non in linea con le attuali”.

La seconda: l’apertura di “un tavolo di confronto con le istituzioni per individuare le attività soggette ad autorizzazione, attraverso l’utilizzo di uno sportello unico per indirizzare i processi autorizzativi con tempi sicuri. Il tutto andrebbe inserito in un testo univoco sulle autorizzazioni di impianti a fonte rinnovabile”.

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Poi, è “necessario un ripensamento in chiave strategica del ruolo del ministero della Cultura e delle soprintendenze locali nell’ambito dei processi autorizzativi dei progetti eolici”. E ancora “la revisione delle Linee guida nazionali per l’eolico che siano in linea con l’evoluzione normativa, tecnica e giurisprudenziale. Definire regole chiare e trasparenti consentirebbe di velocizzare l’iter che oggi dura in media 5 anni, contro i 6 mesi previsti”.

Nel Manifesto si presente anche la necessità dell’istituzione di una cabina di regia presso la presidenza del Consiglio” per consentire di “coordinare il governo centrale, le regioni e gli enti locali”. Per raggiungere l’obiettivo di 10 Gigawatt di capacità eolica entro il 2030 come viene indicato dal Piano nazionale energia e clima è “importante attivare dei meccanismi di sostegno e supporto che permettano alle imprese del settore eolico di compiere investimenti allungando il periodo di validità delle aste e dei registri”. Inoltre, “l’istituzione di strumenti per lo sviluppo dei Power purchase agreement (PPA) garantirebbe al produttore di energia un’adeguata retribuzione e al consumatore una convenienza economica, con la necessaria creazione di strumenti come un Fondo rotativo di garanzia pubblica, con una stima di contributi di 150 milioni da distribuire fino al 2030 e la creazione di un sistema di detrazioni fiscali per i consumatori”.