(Rinnovabili.it) – Le aree archeologiche vanno protette, valorizzate e custodite. Nasce da questa affermazione la decisione dell’Adoc di protestare a difesa del Molise, ancora una volta vittima di istallazioni eoliche fuori controllo.
La decisione di istallare rotori per la produzione di energia elettrica nel sito archeologico di Saepinum-Altilia sembra infatti senza senso, una minaccia reale in un’area ad alto valore storico-culturale.
“Anche alla luce del ritrovamento di due ville Sannite presso l’importante sito archeologico di Saepinum-Altilia, nel Molise, siamo profondamente convinti che l’installazione delle pale eoliche nel suddetto sito non debba avvenire – dichiara Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc – in tal senso apprezziamo particolarmente l’operato del Comitato Promotore, di cui fa parte anche l’Adoc Molise, sceso in campo per difendere la propria storia, e del giornalista Gian Antonio Stella che, anche nel recente articolo apparso sul Corriere della Sera lo scorso mercoledì 12 settembre, ha sottolineato l’importanza storica e culturale della zona interessata e portato alla luce una situazione complessa. Come Adoc stiamo valutando la possibilità di essere presenti come auditori sensibili ad uno dei due processi che stanno per iniziare, il 27 settembre e il 9 ottobre prossimi, per il momento chiediamo al Ministro dei Beni Culturali Lorenzo Ornaghi di intervenire a difesa dell’immenso valore culturale della zona in questione. Riteniamo, inoltre, che il recupero e la valorizzazione di tali zone, anche a fini turistici, possa rappresentare un importante viatico per la ripresa economica locale e nazionale. Il turismo religioso e culturale, soprattutto, potrebbe diventare un business chiave, in grado di attrarre milioni di turisti, italiani e stranieri.”