Sull’illegittimità della legge regionale, espressa dalla Corte Costituzionale, l’ANEV ribadisce la necessità per il settore dell’eolico di avere regole certe e stabili
Il fatto risale a quando il Comune di Ulassai, vedendosi respingere dall’ufficio VIA della Regione il progetto di ampliamento del parco in questione perché l’area non rientrava tra quelle “disponibili”, ha deciso di ricorrere al TAR; la questione di legittimità sollevata dai Giudici di Cagliari si è risolta, poi, con la sentenza dello scorso 8 ottobre, secondo la quale la Regione avrebbe applicato una legge in netto contrasto con quanto stabilito dalle linee guida nazionali del 10 settembre 2010, stilate per offrire agli operatori un quadro certo per gli investimenti. Anziché indicare i siti sottoposti a vincoli, e quindi esclusi da ogni installazione eolica, infatti, la Regione ha fatto il contrario individuando solamente le aree idonee, ovvero quelle industriali e compromesse. Da qui, l’incostituzionalità dell’articolo 18 e il conseguente vuoto normativo.
Come dichiarato dal Segretario Generale dell’ANEV, Arturo Cocco: «Iter burocratici lunghi e tortuosi, incertezza delle regole, mancanza di un quadro normativo certo a livello regionale e locale hanno determinato in questi anni il declino di un settore che andrebbe invece incoraggiato e promosso. La burocrazia rappresenta un costo extra per gli operatori. La semplificazione amministrativa, con regole certe e più snelle, è la soluzione per risollevare un comparto in crisi».