Nella produzione di energia off-grid e nella generazione distribuita le fonti rinnovabili offrono ormai opzioni competitive e accessibili. Per una valutazione più approfondita l'Agenzia pubblica 5 studi su fv, termodinamico, eolico, idro e biomasse
(Rinnovabili.it) – Le tecnologie di produzione dell’energia rinnovabile stanno diventando sempre più competitive e rappresentano già oggi la soluzione più economica per l’elettrificazione off-grid in molte aree così come per la fornitura energetica centralizzata. A ricordarlo è oggi l’agenzia internazionale IRENA nella sua nuova analisi dei costi e delle prestazioni delle principali tecnologie green diffuse oggi a livello mondiale.
L’analisi ha preso in considerazione, attraverso cinque studi distinti, il fotovoltaico, il solare termodinamico, l’eolico, l’idroelettrico e lo sfruttamento della biomassa, presentando i risultati in occasione del Consiglio dell’Agenzia tenutosi i questi giorni ad Abu Dhabi. “E’ in corso una rivoluzione rinnovabile. Questi documenti mostrano che la rapida diffusione delle tecnologie energetiche low carbon, e la corrispondente veloce diminuzione dei costi, hanno avviato un circolo virtuoso”, ha affermato Adnan Z. Amin, il direttore generale di IRENA. “Con questi risultati l’Agenzia sta contribuendo a colmare una lacuna importante nella disponibilità per i decisori politici di informazioni oggettive ed aggiornate, sul costo di produzione dell’elettricità da queste tecnologie”.
“Il costo del finanziamento è un fattore cruciale, e le strategie per ridurre il costo del capitale sono importanti quanto gli sforzi di progettazione per ridurre le spese di installazione”, ha aggiunto Amin. “Decisamente, il calo a cui stiamo assistendo significa che il sostegno politico per le energie rinnovabili non è così costoso come l’analisi statica implicherebbe”. Le cifre legate al fotovoltaico, ad esempio, sono drasticamente diminuite negli ultimi due anni grazie a tagli di oltre il 60% ai prezzi dei moduli in silicio cristallino . Un calo che rende l’energia fotovoltaica competitiva con le tariffe dell’energia elettrica residenziale nei paesi con buone risorse solari.
Gli studi di IRENA dimostrano inoltre che in Spagna e negli Stati Uniti, il termodinamico su larga scala, senza sistemi di accumulo, nel 2010 aveva costi inferiori rispetto al PV. L’aggiunta dello stoccaggio dell’energia termica aumenta i costi di installazione, ma permette alla centrale di separare la produzione di elettricità dalla presenza o meno del sole.
In tutto il mondo, grandi quantità di rifiuti agricoli e forestali sono sottoutilizzati. Il loro impiego come materia prima per fornire energia e calore può costare meno dell’elettrica fornita dalla rete. I progetti più competitivi sono già in grado di produrre energia elettrica 0.06 dollari/kWh.
Altro esempio vincente, quello fornito dall’idroelettrico: è una tecnologia matura e il costo livellato dell’energia elettrica (Lcoe, levelized cost of electricity) è generalmente basso; per gli impianti di grandi dimensioni il LCOE va generalmente da 0,02 a 0.19 dollari/kWh (ipotizzando un costo del capitale del 10%), rendendo i progetti in questione l’opzione di generazione più conveniente oggi. Le cinque nuove relazioni sono solo il primo passo compito dall’Agenzia nell’analisi dei costi produttivi. I dati saranno completati nel corso del tempo con le nuove informazioni raccolte nei Paesi membri.