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Iran: tra sanzioni e sete di rinnovabili

(Rinnovabili.it) – Per preservare le proprie riserve di idrocarburi, l’Iran è pronto a dare il via ad una rivoluzione “verde”. Verde come il colore simbolo delle energie rinnovabili che, secondo quanto ventilato dal ministro iraniano dell’energia Rostam Qasemi, costituiscono il prossimo cavallo su cui scommettere, accanto all’energia nucleare. Per il quinto più grande produttore di petrolio a livello mondiale sembrerebbe arrivato il momento di invertire la marcia ed ampliare il proprio mix elettrico.

Il paese però ha parecchia strada da percorrere. Attualmente la nazione può contare su 8,5 GW idroelettrici e su turbine eoliche da 92MW istallate sul territorio e una potenzialità da mettere a frutto, solamente sul settore del vento, di almeno 6.500 MW. “Dipendere esclusivamente dagli idrocarburi, a lungo termine, non è possibile e non è nell’interesse del Paese”, ha spiegato Qasemi alla stampa. “La graduale riduzione del consumo di petrolio da una parte e una virata decisa verso l’uso di energie rinnovabili dall’altra sono gli unici meccanismi adeguati che possono aiutare il Paese”.

Solo qualche mese fa il capo dell’Istituto Nazionale di Oceanografia iraniano, Saeed Mazaheri, aveva confermato l’intenzione di Theran di realizzare impianti eolici off shore con cui rifornire elettricamente isole e coste. “L’Istituto Nazionale di Oceanografia dell’Iran si è concentrato sulla potenzialità dell’energia eolica in mare a partire da marzo 2011, poiché la condizione dei venti iraniani in mare aperto è decisamente migliore rispetto a quella che caratterizza le terre aride, in termini di potenza e tempi di liquidazione”.

Intanto non accenna a diminuire la tensione con l’Occidente. Le restrizioni imposte dalla UE e dagli Stati Uniti all’export del petrolio iraniano stanno complicando non poco i rapporti internazionali e ipotecando la possibilità di nuovi accordi di fornitura. Durante una conferenza stampa, Qasemi ha invitato i Paesi dell’Unione a rivedere la decisione di imporre un embargo sul petrolio iraniano, “altrimenti – ha aggiunto durante una conferenza stampa – sarà la gente in Europa ad avere problemi”.

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