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Investimenti nelle rinnovabili, la ripartenza italiana tra Covid e burocrazia

Marangoni: "Il fermento che ha animato il mercato delle rinnovabili anche nel nostro Paese, comprensibilmente frenato dalla situazione sanitaria globale dei primi mesi del 2020, trova oggi terreno fertile per il rilancio degli investimenti indotto dal Green Deal europeo"

investimenti nelle rinnovabili
Credits: leeavison © 123rf.com

Presentato l’Irex Annual Report 2020, il rapporto sugli investimenti nelle rinnovabili italiane

Sono ripartiti nel 2019 gli investimenti nelle rinnovabili in Italia e si confermano buone le indicazioni per il 2020, nonostante la frenata nei mesi dell’emergenza sanitaria. Un ostacolo tuttavia permane, ed è la lentezza nel rilascio delle autorizzazioni e dei permessi, che rischia di bloccare i nuovi progetti.

A fare il punto sulla trasformazione del mercato elettrico e sulla transizione alle rinnovabili è Alessandro Marangoni, ceo di Althesys, nel consueto appuntamento della presentazione dell’Irex Annual Report 2020, giunto alla dodicesima edizione. “Le analisi contenute nel rapporto – spiega l’economista a capo del team di ricerca – indicano chiaramente che la trasformazione del settore elettrico è un processo ineluttabile e che proseguirà a lungo. Il fermento che ha animato il mercato delle rinnovabili anche nel nostro Paese, comprensibilmente frenato dalla situazione sanitaria globale dei primi mesi del 2020, trova oggi terreno fertile per il rilancio degli investimenti indotto dal Green Deal europeoLa sfida sarà ora trasformare questi progetti in effettive realizzazioni, date le perduranti complessità del permitting. I risultati delle aste più recenti del DM FER1 dimostrano che serve un’accelerazione per cogliere i target 2030”.

Il report illustrato stamani analizza gli investimenti utility scale nelle rinnovabili, nella smart energy e nell’efficienza energetica fatti in Italia dalle imprese italiane ed estere e gli investimenti condotti fuori dai confini dai soli operatori italiani. Si tratta del primo di due appuntamenti via web della presentazione dell’IREX 2020. Il secondo è previsto per il 22 giugno e si occuperà degli scenari del mercato elettrico, con un’analisi dettagliata dei piani energetici nazionali dei diversi Paesi europei.

Ripartono le nuove installazioni verdi

La mappatura mostra un settore delle rinnovabili molto dinamico. Cresce il numero delle operazioni (+24%) e della potenza installata (+38%), anche se l’entità degli investimenti è scesa del 5,6%. Il fotovoltaico è il settore prevalente delle iniziative (quasi una su due), ma l’eolico mantiene le dimensioni maggiori, con 5 GW e 4,7 miliardi investiti. Rimane stabile l’idroelettrico (4%), mentre calano la smart energy (da 11% a 6%), le biomasse (da 7% a 4%) e l’efficienza energetica (da 11% a 2%). Si affacciano invece le nuove frontiere tecnologiche come storage, biometano e power-to-gas, che coprono il 2% circa. Nel complessole operazioni sono state 211 per 10,2 GW (+38% rispetto al 2018) e 9,5 miliardi di euro.

La ripresa degli investimenti nelle rinnovabili

Due i fattori evidenziati dal rapporto: da un lato, la realizzazione di nuovi impianti (in Italia e all’estero), che torna ad essere l’operazione più rilevante, passando dal 27% del 2018 al 51% del 2019. Dall’altro, il fatto che oggi più della metà dei nuovi impianti riguarda progetti in Italia ancora in attesa delle necessarie autorizzazioni. Gli investimenti in nuova capacità tornano dunque a prevalere, con un valore totale di 5,3 miliardi, di cui il 47% all’estero. Aumenta anche la potenza, che raggiunge i 6,4 GW, contro i 2,6 GW nel 2018.

Le rinnovabili nel 2019 sono andate molto bene anche in Borsa. L’Irex Index, l’indice che monitora l’andamento delle small-mid cap pure renewable quotate su Borsa Italiana, ha segnato nel 2019 una forte crescita, del 50,1%, grazie anche al trend positivo dei mercati e ai risultati performanti di alcuni titoli. Anche nei mesi della crisi dovuta al lockdown, i titoli dell’Irex sono andati meglio del mercato. Gli investimenti nelle rinnovabili sono favoriti dal costante miglioramento degli economics di eolico e fotovoltaico. Nella maggior parte dei dieci Paesi europei esaminati la discesa dei costi di generazione deve però fare i conti con il drastico calo dei prezzi sui mercati elettrici, dovuti a quelli di gas e carbone.

Strategie future

Il panorama energetico in evoluzione sta spingendo le aziende a prevedere piani di sviluppo sempre più sfidanti anche dal punto di vista delle soluzioni tecnologiche su cui investire. Tra le principali tendenze si assiste alla crescita dimensionale dei top player le cui acquisizioni stanno accelerando il consolidamento del mercato italiano. La capacità passata di mano nel 2019 è salita a 1,7 GW da 1,2 nel 2018, quasi interamente di fotovoltaico ed eolico. Il rapporto evidenzia inoltre che anche l’industria elettrica europea sta accelerando la trasformazione sulla spinta delle politiche climatiche UE.

Le maggiori venti utility europee hanno infatti aumentato del 29% la capacità rinnovabile in un decennio e avviato piani per il phase-out del carbone. Da notare, inoltre, l’approdo sul mercato energetico green di nuovi attori come le compagnie Oil&Gas, ma anche dei colossi web, come Google e Amazon, attirati dal peso crescente della digitalizzazione e automazione nei settori energetici, che hanno cominciato ad approvvigionarsi con rinnovabili, sia tramite PPA sia con investimenti diretti nel settore.

Tecnologie emergenti

La crescita delle rinnovabili è accompagnata da investimenti nelle nuove tecnologie. Tra queste le principali prevedono lo sviluppo di sistemi di accumulo, abbinati sia a impianti a rinnovabili che a quelli termoelettrici. Parallelamente aumentano le attività di ricerca e sviluppo, che puntano anche alla creazione di una filiera nazionale delle batterie. Un’altra area ancora nelle prime fasi del ciclo di vita è quella della mobilità sostenibile, per la quale diversi operatori stanno sviluppando reti di ricarica elettrica più capillari e stringendo collaborazioni a livello europeo. Nel medio termine i fari sono puntati sull’accoppiamento tra elettrico e gas, grazie anche a biometano P2G (power-to-gas)