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IRENA: come integrare alte quote di fer variabili nel sistema elettrico

Presentato al G20 il rapporto che esamina come le principali potenze mondiali possano decarbonizzare i propri sistemi in sicurezza e a bassi costi

fer variabili

 

Trenta innovazioni per non perdere il treno delle fer variabili

(Rinnovabili.it) – L’innovazione tecnologica, insieme alle politiche di sviluppo sostenibile e alla necessità di combattere il cambiamento climatico, stanno guidando il passaggio alle rinnovabili a livello mondiale. Tuttavia l’integrazione nei sistemi elettrici di quote sempre maggiori di fer variabili, come solare ed eolico, sta comportando delle sfide non indifferenti in termini di affidabilità e sicurezza energetica. In occasione del G20, il Governo giapponese (a cui spetta la presidenza per tutto il 2019) ha chiesto all’International Renewable Energy Agency (IRENA) una relazione sullo stato e le prospettive per le fonti rinnovabili non programmabili. Il documento risultante (testo in inglese) esamina tecnologie pratiche con cui le 20 potenze mondiali possono accelerare il processo di decarbonizzazione evitando a priori tali sfide.

 

Secondo l’analisi IRENA, le green energy e l’efficienza energetica, potenziate dall’elettrificazione, potrebbero fornire il 90% delle riduzioni di CO2 necessarie in campo energetico per limitare l’aumento globale della temperatura. La trasformazione dei sistemi energetici nazionale richiede tuttavia un approccio ragionato e dinamico per mantenerne alta le flessibilità in tutti i settori: dalla generazione di energia alla trasmissione e distribuzione, dallo stoccaggio (sia elettrico che termico) fino alla domanda finale.

Nel dettaglio l’Agenzia ha studiato l’attuale panorama tecnologico, individuando e raggruppando 30 innovazioni “trasformati”, per facilitare l’integrazione delle fer variabili, su quattro dimensioni: tecnologie abilitanti, modelli di business, progettazione del mercato e funzionamento del sistema.

 

Schermata

 

Le nuove applicazioni includono la ricarica bidirezionale di veicoli elettrici, le mini grid e la produzione di idrogeno verde, ma anche tecnologie digitali come la blockchain, l’IA e l’Internet delle Cose. A livello di funzionamento di sistema una delle innovazioni evidenziate ha già trovato spazio in Italia al punto da rendere il Belpaese un esempio, all’interno del report, per questo segmento. Parliamo della Dynamic Line Rating (DLR),  l’attività di regolazione dinamica della capacità di corrente delle linee di trasmissione rispetto alle condizioni ambientali quali temperatura locale, irraggiamento solare e velocità e direzione del vento.

La DLR è una misura relativamente low cost che si è dimostrata determinante in Italia per ridurre significativamente i livelli di perdita di energie rinnovabili ( i cosiddetti curtailment levels) fino all’1-2% in un periodo molto breve.