Rinnovabili • eolico offshore scozzese Rinnovabili • eolico offshore scozzese

Installazioni eoliche, nel 2022 l’Unione europea ha aggiunto 15 GW

Nonostante le difficoltà del periodo, lo scorso anno la capacità eolica del Blocco è cresciuta di un terzo sul risultato 2021. Le prime della classe? Germania, Svezia e Finlandia

installazioni eoliche
via depositphotos.com

I primi dati sulle nuove installazioni eoliche europee del 2022

(Rinnovabili.it) – Crescono le installazioni eoliche in Europa. Nonostante una serie di problemi ancora aperti, dai lunghi processi autorizzativi ai rallentamenti nelle catene di approvvigionamento, il settore ha chiuso il 2022 in crescita rispetto l’anno precedente. Un più 33% che si traduce in oltre 15 GW di nuova capacità eolica installata nel Blocco.

Ben inteso: la cifra non è ancora quella necessaria per tener fede alle promesse climatiche della UE ma mostra tutta la resilienza del comparto in un momento sfidante come quello attuale. A sottolinearlo è oggi WindEurope, l’associazione che rappresenta i produttori eolici a livello europeo. “15 GW di nuove installazioni eoliche nel 2022 non sono poi così male viste le sfide affrontate lo scorso anno dall’industria”, spiega Giles Dickson, CEO dell’organizzazione. “Non sono sufficienti per i target energetici dell’UE, ma i governi sanno che quest’ultimi possono essere raggiunti solo semplificando le regole e le procedure di autorizzazione. E oggi stiamo assistendo a progressi anche su questo fronte”. Un impegno ad accelerare gli iter che si è fatto notare, conferma Pierre Tardieu, Chief Policy Officer di Wind Europe, soprattutto in Italia e in Germania, rispettivamente con 7 e 3 GW di nuove autorizzazioni.

leggi anche Energia solare spaziale, tutto è pronto per la 1° centrale orbitale dimostrativa

“Meno incoraggiante – continua Dickson – è il rallentamento degli investimenti in nuovi parchi eolici”. L’inflazione e gli ultimi interventi nazionali sui mercati dell’elettricità – concessi dall’Ue come misure d’emergenza – stanno rendendo i grandi investitori più cauti e allontanando importanti capitali. Ma l’inflazione ha assestato un duro colpo anche ai produttori e fornitori di turbine in Europa, già alle prese con flussi commerciali alterati e colli di bottiglia nell’approvvigionamento di alcuni materiali.

Nel complesso il 90% della nuova capacità eolica del 2022 è legata ad impianti a terra. E quasi tutti sono impianti greenfield ossia realizzati in aree ex novo, con bassi tassi di ripotenziamento (repowering) di vecchie installazioni. “I governi stanno perdendo un’opportunità, afferma l’associazione. In media il repowering triplica la produzione di un parco eolico con un quarto di turbine in meno”. Oggi, continua Wind Europe – le moderne turbine onshore producono in media 3 TWh di energia elettrica all’anno per ogni GW installato; quelle offshore in media 4,4 TWh all’anno. In termini di nuove aggiunte annuali Germania, Svezia e Finlandia sono in testa, seguite da Spagna e Francia.

leggi anche Dall’EPFL la foglia artificiale che produce idrogeno dall’aria