Rinnovabili

Installate le prime pale eoliche in legno al mondo

pale eoliche in legno
Credits: Voodin Blade Technology

L’eolico in legno si fa strada come alternativa più sostenibile

C’è un nuovo trend che si sta facendo largo nel settore dell’energia del vento: provare a rendere gli aerogeneratori più sostenibili. Una delle strade possibili è quella inaugurata da Voodin Blade Technology, startup tedesca creatrice di nuove pale eoliche in legno. Il primo prototipo, una lama lunga 19,3 metri, è stata installate ieri a Breuna, in Germania su una turbina esistente. Qui, in condizioni reali, dovrà dimostrare di poter replicare i buoni risultati ottenuti a livello di laboratorio. “Abbiamo condotto centinaia di test di laboratorio negli ultimi due anni per perfezionare il materiale della pale”, spiega Jorge Castillo, co-fondatore di Voodin Blade Technology. “Secondo tutti i nostri test, le nostre pale sono ancora più durevoli delle pale in fibra di vetro esistenti, poiché mostrano meno caratteristiche di fatica e hanno dimostrato di resistere estremamente bene a tutti i tipi di condizioni meteorologiche onshore“.

I problemi di riciclo delle tradizionali pale eoliche

Le pale eoliche in legno nascono per risolvere una delle principali sfide di sostenibilità del segmento: la riciclabilità. Questi elementi sono realizzati in materiale composito in grado di garantire, nello stesso tempo, leggerezza ed elevata resistenza. La “ricetta tradizionale” prevede fibra di vetro accoppiata a legno di balsa, legate insieme con resina epossidica e rinforzate con fibra di carbonio. 

Peccato che sia proprio la loro natura mista a rendere arduo il processo di separazione e recupero dei singoli materiali. Il legame che si crea tra plastica, fibre e legno è estremamente forte. D’altra parte deve esserlo per permettere alle turbine di raggiungere velocità massime di oltre 250 chilometri all’ora senza disintegrarsi o danneggiarsi. Ma se da un lato questo mix di materiali si è rivelato un vantaggio per la produzione energetica, dall’altro ha reso le operazioni di riciclo praticamente impossibili.

 L’industria di settore si sta scervellando da tempo sul problema e tra nuove tecniche di riciclo e progetti focalizzati sulla riprogettazione, oggi qualcosa sta cambiando. Ad esempio grazie all’iniziativa Millfiber le vecchie pale eoliche del parco olandese Irene Vorrink di Vattenfall sono state trasformate in sci e snowboard. La startup svizzera Turn2Sun, invece, le riutilizza come basi per nuovi impianti fotovoltaici. E colossi del calibro di Siemens Gamesa e GE hanno già presentato le loro prime pale eoliche riciclabili al 100%.

I vantaggi delle pale eoliche in legno

In questa corsa alla sostenibilità, Voodin Blade Technology si è ritagliata un posto di tutto rispetto. La sua speciale pale eolica è realizzata in legno lamellare impiallacciato, prodotto incollando strati sottili di legno – in questo caso abete rosso – con l’orientamento delle fibre alternato tra uno strato e l’altro. Questo prodotto assicura resistenza, stabilità dimensionale ed elevata capacità di carico, caratteristiche essenziali per gli aerogeneratori. Inoltre, spiega la startup, il materiale risulta “ancora più durevole dei materiali compositi attualmente utilizzati“. Attraverso complessi test di laboratorio, Voodin Blade Technology ha assicurato che la sua pala in legno resisterà anche nelle condizioni più difficili.

Il processo produttivo utilizza fresatrici CNC particolarmente efficaci nella creazione di forme 3D complesse. “Ciò consente un elevato livello di automazione, poiché non sono necessari stampi negli impianti di produzione“. E anche “una maggiore flessibilità perché la tecnologia può essere utilizzata per produrre qualsiasi tipo di lama“.

Seconde le prime stime della società le pale in legno lamellare impiallacciato dovrebbero possedere una impronta di carbonio del 78% più bassa rispetto alle pale eoliche tradizionali, assicurando un risparmio economico del 20% e una completa biodegradabilità. Dopo la prima installazione in ambiente reale, l’azienda punta a costruire nuovi prototipi, comprese pale più grandi da 60 e 80 metri.

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