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Tutti per uno, uno per tutti: il patto per l’infrastruttura eolica offshore

Sette governi europei, 3 TSO, 17 aziende e 3 ONG hanno firmato a Bilbao una dichiarazione congiunta con cui si impegnano far avanzare rapidamente le reti e gli impianti eolici in mare

infrastruttura eolica offshore
Foto di doskey12 da Pixabay

Lo sviluppo dell’infrastruttura eolica offshore richiede un impegno condiviso

(Rinnovabili.it) – Un impegno collettivo per accelerare lo sviluppo dell’eolico marino in Europa, al fine di massimizzare i benefici per i consumatori e aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento. Questo il cuore del nuovo patto per l’infrastruttura eolica offshore firmato ieri a Bilbao, in occasione dell’evento annuale di WindEurope. A siglarlo, una trentina di parti tra rappresentanti governativi, imprese di settore, associazioni e operatori delle reti di trasmissione (TSO).

L’attuale crisi energetica e della sicurezza ha ricordato all’Europa la necessità di velocizzare la sua transizione ecologica. Attualmente il continente ha meno di 10 anni per raggiungere ambiziosi obiettivi sul fronte delle rinnovabili. Dal lato dell’eolico in mare, l’UE ha stabilito un target di almeno 60 GW installati entro il 2030 e di 300 GW entro il 2050. Con il contributo di Regno Unito e Norvegia, la potenza potrebbe superare i 450 GW entro la metà del secolo. Ma si tratta di un impegno da portare avanti non solo a livello degli impianti di produzione ma anche lato reti e interconnessioni, in un’ottica collaborativa.

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Ecco perché i governi di Spagna, Germania, Belgio, Lussemburgo, Regno Unito, Estonia e Lituania, insieme ai TSO National Grid Ventures, Elia, 50Hz, e a 20 rappresentanti dell’industria eolica si sono impegnati formalmente a collaborare sul fronte dell’infrastruttura eolica offshore.

Nel dettaglio i firmatari lavoreranno assieme per fornire una pipeline di progetti eolici marini e interconnettori ibridi, rimuovendo gli ostacoli normativi e autorizzativi. E per coordinare la progettazione degli appalti, identificando le migliori pratiche nei regimi di sostegno nazionali, compreso l’uso di criteri diversi dal prezzo. Inoltre collaboreranno all’identificazione di nuove aree per la costruzione di wind farm offshore nell’ambito dei regimi nazionali di pianificazione dello spazio marittimo e di progetti ibridi che possano essere implementati rapidamente.

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“L’Europa ha bisogno più che mai di sfruttare le sue risorse eoliche per migliorare la sicurezza energetica”, spiega il  CEO di WindEurope, Giles Dickson. “È fantastico che governi, TSO e operatori del settore vogliano raddoppiare l’energia offshore per rafforzare la sicurezza energetica europea. Il contenente ha urgente bisogno di visibilità sui volumi eolici, di un approccio coordinato alla pianificazione della rete e del giusto quadro normativo per far decollare nuovi modelli di business come gli ibridi offshore”.