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L’industria eolica europea non gode di buona salute

L'allarme lanciato dall'associazione WindEurope: il lento il tasso di espansione eolica sta incidendo sulla catena di approvvigionamento. Nel 2021 installati solo 11 GW a livello comunitario

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Dickson: “L’industria eolica europea sta perdendo soldi”

(Rinnovabili.it) – L’Unione europea non sta installando abbastanza aerogeneratori per raggiungere gli obiettivi energetici e climatici che si è autoimposta. E a pagarne lo scotto è oggi anche l’industria eolica europea. Lo riferisce WindEurope, l’associazione dei produttori eolici del Vecchio Continente, pubblicando le sue sue statistiche annuali.

Il documento riporta i dati 2021, anno in cui gli Stati membri hanno costruito 11 GW di nuove wind farm. Portando il totale cumulato a quota totale a 236 GW. Il risultato di per sé non è cattivo, considerando il particolare contesto economico e sanitario. Tuttavia il trend di espansione UE, che prevede altri 18 GW all’anno nel periodo 2022-26, appare completamente fuori scala.

Per non mancare il target sulle rinnovabili 2030, spiega l’associazione, i paesi del Blocco dovrebbero portare la nuova capacità eolica annuale da 18 GW a ben 30 GW. “Questi bassi volumi minano il Green Deal. E stanno danneggiando la catena di approvvigionamento dell’energia eolica in Europa”, afferma Giles Dickson, CEO di WindEurope.

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Il problema non è l’ambizione comunitaria o nazionale. La maggior parte degli Stati membri ha, infatti, fissato obiettivi importanti lato green energy. Ma il permitting rappresenta il più grande ostacolo allo sviluppo. Al punto che nessun paese UE oggi rispetta le tempistiche degli iter autorizzativi richieste dalla Direttiva sulle Energie Rinnovabili.

WindEurope ha delineato il problema in una lettera inviata alla Presidentessa dell’esecutivo UE, Ursula von der Leyen. La missiva spiega come questa lentezza stia avendo un impatto sui produttori di energia dal vento e sui fabbricanti di turbine. E come l’industria eolica europea debba fare i conti con l’aumento dei prezzi delle materie prime e con l’interruzione dei flussi di approvvigionamento internazionali. Nel 2021, ben quattro dei cinque costruttori europei di aerogeneratori hanno operato in perdita. “L’industria eolica europea sta perdendo soldi, chiudendo fabbriche e perdendo posti di lavoro, proprio quando invece dovrebbe crescere per soddisfare l’enorme espansione dell’energia eolica che l’Europa desidera”, ha aggiunto Dickson. “Continuando in questo modo, il Green Deal sarà compromesso, per non parlare degli obiettivi di sicurezza energetica dell’Europa”.

 I dati eolici 2021

Nel complesso l’Europa 2021ha installato 17,4 GW, di cui 11 solo nei paesi UE. L’81% della nuova capacità era onshore. E le nazioni che si sono più date da fare sono state, in ordine: Regno Unito, Svezia, Germania, Turchia e Paesi Bassi.

Nel futuro a breve termine, l’associazione prevede, che tre quarti delle nuove installazioni saranno ancora eoliche onshore. La Germania dovrebbe costruire  la maggior parte della nuova capacità eolica nei prossimi cinque anni, seguita da Regno Unito, Francia, Spagna e Svezia.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.