Nuovo aggiornamento per l’Indice RECAI
(Rinnovabili.it) – Il Paese più attraente per quanti vogliono investire nelle rinnovabili? La Cina. Da quest’anno il gigante asiatico è stato consacrato, dalla società d’analisi Ernst & Young (EY), come il mercato finanziario numero uno per l’energia pulita. Un primo posto, conteso per diverso tempo agli USA, che la nazione non cederà facilmente. A celebrare il piazzamento è il RECAI, acronimo di Renewable energy country attractiveness index, lo strumento con cui EY monitora gli investimenti rinnovabili mondiali. La società ha aggiornato i dati presentati lo scorso maggio, restituendo un quadro ancor più preciso della situazione.
Giunta alla sua quinta edizione, la relazione parte dalla riflessione sulle pietre miliari “verdi” degli ultimi 15 anni per passare alle proiezioni del futuro prossimo. Proiezioni che dovrebbero essere accolte con cautela, secondo Ben Warren, autore dell’Indice RECAI, dal momento che “la tendenza verso un’ulteriore riduzione dei costi tecnologici comporterà probabilmente ulteriori investimenti e una maggiore penetrazione delle energie rinnovabili”. Tutta è in continuo cambiamento e non solo ad un livello macroscopico: il documento sottolinea come tre elementi chiave – la digitalizzazione, il decentramento e la decarbonizzazione – stiano riformando anche il mercato dell’energia al dettaglio.
Cina, la regina degli investimenti nell’energia pulita
Il primo posto cinese era quasi scontato. Soprattutto se si considera che è dai primi anni di questo decennio che gli USA avevano sul collo il fiato di Pechino. Solo negli ultimi sei mesi, la Repubblica popolare ha installato 21 GW di fotovoltaico e ridotto del 7% la “curtailment” dell’eolico (lo spegnimento obbligatorio degli impianti quando la rete non è in grado di gestire le grandi quantità di energia rinnovabile prodotta). Di pari passo ha fissato l’obiettivo di eliminare 106 GW di capacità del carbone.
Segue l’India, che è riuscita a scalzare gli Stati Uniti (oggi al terzo posto dell’indice RECAI), facendo così dell’Asia un mercato praticamente insuperabile. Ma a differenza della solidità cinese, il resto del podio appare piuttosto instabile. Nuova Delhi devi fare i conti con la fine di una serie di accordi di acquisto (PPA) dell’energia eolica e un significativo calo delle offerte nelle aste solari. Gli USA, dal canto loro, hanno bruscamente invertito la rotta sotto la nuova presidenza Trump, aumentando le insicurezze degli investitori. Chi si sta muovendo velocemente, invece, è la Francia (oggi al sesto posto) che tra nuove offerte ed acquisizioni sembra puntare diritta alla top five. L’Italia rimane fissa al 18° posto conquistato all’inizio dell’anno.
Crescono gli investimenti rinnovabili nei paesi del MENA
La vera novità, tuttavia, sta nel quadro generale: osservando la tabella grafica dell’indice RECAI nel suo complesso, non si può non notare la vivacità di Medio Oriente e Africa settentrionale. Il report evidenzia come questi Paesi stiano avanzando nell’indice grazie ad un aumento dell’attività delle energie rinnovabili e di una serie di sviluppi politici e finanziari. In Egitto, la Società Finanziaria Internazionale del gruppo della Banca Mondiale ha recentemente approvato 635 milioni di dollari per supportare la realizzazione di 500 MW di progetti solari, mentre il feed-in-tariff nazionale ha già stimolato la realizzazione di 1GW fotovoltaico
C’è poi l’Arabia Saudita che ha presentato la gara per la sua prima centrale eolica su larga scala (un progetto di 400 MW) e ha ricevuto offerte per il nuovo contingente solare sotto i due centesimi di dollari per kWh. O ancora, l’Algeria che entra finalmente in classifica, piazzandosi al 38 posto, grazie alla nuova asta fotovoltaica con cui sono stati messi in gara ben 4 GW di potenza solare.