A dover fare il vero salto produttivo saranno Regioni come la Basilicata, che dall’attuale 7,9% di energia prodotta da rinnovabili, dovrà passare al 33% entro il 2020
Nella metodologia di calcolo si è preso in considerazione l’attuale livello di generazione rinnovabile e quanto previsto dal PAN italiano al 2020 tenendo conto dei target comunitari intermedi al 2012, 2014, 2016 e 2018. Ai fini del raggiungimento dei rispettivi obiettivi, le Regioni e le Province autonome potranno sia modificare i propri strumenti di governance, sia concludere accordi per il trasferimento statistico di determinate quantità di energia rinnovabile concludendo anche intese con enti territoriali interni ad un altro Stato membro e accordi con altri Stati membri per trasferimenti statistici. Il decreto concede inoltre la possibilità agli enti di sospendere i procedimenti di autorizzazione in corso, per mettere in sicurezza, qualora necessario, l’infrastruttura di distribuzione elettrica. Guardando la tabella delle quote a dover fare il vero salto produttivo saranno Regioni come la Basilicata, che dall’attuale 7,9% di energia prodotta da rinnovabili, dovrà passare al 33% entro il 2020 o il Molise che dovrà salire dal 10,8% al 35%.