Per aumentare il contributo dell'energia del vento fino al 18% della produzione elettrica mondiale, serviranno investimenti per almeno 150 miliardi di dollari
(Rinnovabili.it) – L’energia eolica potrebbe generare fino al 18% dell’energia elettrica mondiale entro il 2050. Una crescita di quasi 16 punti percentuali rispetto al contributo odierno. Lo rivela il nuovo rapporto Technology Roadmap: Wind Energy – Edizione 2013, aggiornamento della relazione annuale dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE). Il documento mostra la roadmap il settore del vento dovrebbe seguire per raggiungere l’obiettivo sopracitato: i quasi 300 GW di potenza eolica mondiale attuale dovrebbero essere aumentati di 8-10 volte, sostenuti da investimenti in crescita dai 78 miliardi di dollari del 2012 fino ai 150 miliardi annuali. Strada irta ma non impossibile soprattutto grazie ai continui miglioramenti tecnologici conquistati dal comparto, in grado di tagliare entro il 2050 i costi del 25% circa per gli impianti a terra e del 45% per quelli in mare.
In questo scenario gli analisti dell’Agenzia prospettano che la Cina sorpassi l’Europa come principale produttore di energia eolica entro il 2020-2025, lasciando il terzo posto agli Stati Uniti. L’Agenzia è convinta che puntando ai 2.300-2.800 GW di capacità cumulativa per il futuro si potrebbero risparmiare fino a 4,8 miliardi di tonnellate di CO2 emissioni all’anno. Ma diversi ostacoli potrebbero ritardare il progresso, compresi problemi di finanziamento, di integrazione nella rete elettrica e difficoltà con i permessi e l’accettazione pubblica. Inoltre, sottolinea l’AIE, restano indispensabili nella maggior parte dei casi gli incentivi al settore: i costi di generazione dell’eolico on-shore variano da 60 a 130 dollari/MWh e ancora più elevati sono quelli per l’off-shore.