L'arcipelago si candida a divenire il primo stato degli USA completamente indipendente dalle fonti fossili entro il 2045
(Rinnovabili.it) – Solo energie rinnovabili per soddisfare tutti i bisogni elettrici dei suoi cittadini entro il 2045. Con questo obiettivo anche le Hawaii entrano di diritto nella schiera di realtà pronte realizzare una rivoluzione energetica verde. Il governo dell’arcipelago ha fatto passare un disegno di legge ad hoc proprio questa settimana; se il governatore David Ige dovesse approvare il progetto normativo (ha fino alla fine di giugno a firmarlo), lo stato confederale vanterebbe un obiettivo climatico unico negli States.
Nel dettaglio quello che l’esecutivo cerca di fare con il nuovo provvedimento è di affrancare definitivamente il territorio dalla dipendenza delle fonti fossili e per farlo mette in bilancio ben 26 miliardi di dollari. Attualmente, infatti le importazioni di fossili rappresentano circa il 93 per cento di tutta l’energia impiegata nelle isole, rendendo di conseguenza le sue tariffe elettriche. Ma escludendo il termico, sul fronte elettrico le Hawaii producono già il 22% del mix da eolico e solare; la scommessa dunque sarebbe quella di colmare il gap del restante 78% a “colpi di rinnovabili”. “Si tratta di un passo significativo per i nostri sforzi di riduzione della dipendenza dalle costose importazioni di petrolio e per il tentativo di indirizzare lo Stato verso una maggiore sicurezza energetica, ambientale ed economica”, ha spiegato Mark Glick, responsabile statale per l’Energia. Il progetto di legge la Clean Energy Initiative fino a metà secolo, puntando allo sviluppo della produzione energetica “pulita” da idroelettrico, biomasse, geotermia, fuel cell a idrogeno, onde dell’oceano e delle maree, accanto ovviamente ai più sfruttati sole e vento.
Secondo Anthony Kuh, direttore del Renewable Energy e Sustainability Group presso l’Università delle Hawaii a Manoa, l’obiettivo presenta diverse sfide, ma tutte risolvibili includendo nel programma anche lo sviluppo delle tecnologie di stoccaggio energetico e delle smart grid. “Noi probabilmente non abbiamo ancora la tecnologia per fare tutto oggi”, ha affermato Kuh. “Ma abbiamo tempo per realizzarla”.