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Google lancia la turbina eolica volante

Il principio è quello dell’aquilone: si spinge in aria un velivolo attaccato a un cavo, e sfruttando le correnti la turbina eolica volante produce energia

Google lancia la turbina eolica volante

 

(Rinnovabili.it) – Sembra un aereo ultraleggero attaccato ad un filo, ma è una turbina eolica volante. L’ha progettata Google, e funziona come un aquilone. L’Energy kite del progetto Makani è costruito per generare una potenza di 600 kW, può salire fino a 300 metri di quota e compiere voli in circolo con un raggio di 145 metri. Fino ad oggi, Google ha testato le turbine volanti solo su scala ridotta, con cavi lunghi lunghi 28 metri. Ma ora la società ha intenzione di provare il funzionamento di un impianto di normali dimensioni.

 

Tutto è partito dalla critica alle turbine eoliche tradizionali: esse sono diventate più alte, più pesanti e costose con l’intento di generare più energia. Secondo Google, «queste grandi strutture sono costose e complesse da costruire e possono essere installate solo dove i venti raggiungono regolarmente velocità comprese tra i 5 e gli 8 metri al secondo». Meno del 15 per cento della superficie terrestre soddisfa questi criteri. Ecco perché la multinazionale di Mountain View  sostiene che occorra un nuovo approccio.

 

Google lancia la turbina eolica volante _

 

Come funziona la turbina eolica volante?

Così ha presentato al festival South by Southwest (SXSW) di Austin (Texas), la sua nuova trovata: la turbina volante del progetto Makani, che prende il nome di Energy kite. Come funzionamento, non è molto diversa dal KiteGen inventato qualche anno fa dall’italiano Massimo Ippolito, snobbato in patria e ora “arruolato” dagli sceicchi sauditi. Essa si compone di quattro parti: il velivolo, il cavo, la stazione sul terreno e il sistema informatico. L’aereo simula nel suo funzionamento la punta di una pala eolica, la parte della turbina che genera la maggior quantità di energia. viene librato in aria dalla stazione di terra tramite otto rotori, che agiscono come l’elica di un elicottero. Una volta in quota, il kite genera energia volando in cerchio, sempre trattenuto dal cavo. L’aria mossa dalla rotazione fa girare i rotori montati sul velivolo, e aziona un generatore. L’energia prodotta viaggia lungo il cavo (composto da fili conduttori) fino alla stazione sul terreno, e viene da qui immessa in rete.

La stazione di terra è il punto di attracco della turbina volante. Quanto il kite energy non è in volo, staziona su di essa. Lo spazio occupato dalla struttura, vanta Google, è minore rispetto alle turbine eoliche tradizionali.

 

Secondo i calcoli dell’azienda, le turbine volanti del progetto Makani sono in grado di generare il 50% di energia in più grazie allo sfruttamento dei venti d’alta quota, eliminando il 90% dei materiali utilizzati oggi per l’eolico.