Una turbina virtuale per il primo convertitore eolico modulare di GE
(Rinnovabili.it) – Alla GE Research, la divisione di ricerca e sviluppo di General Electric, si festeggia un nuovo traguardo. Un team di ingegneri ha realizzato uno dei primi convertitori eolici modulari su scala multi MW. Il successo raggiunto è parte di un progetto quinquennale lanciato dal programma Next Generation Electric Machines del Dipartimento di Energia degli Stati Uniti. L’obiettivo principale dell’iniziativa era dimostrare la fattibilità del nuovo convertitore di energia eolica, impiegando parte dei risultati per mettere a punto un primo sistema impiegabile anche nel volo elettrico ibrido.
Per realizzare l’impianto, gli ingegneri GE hanno trasformato uno dei loro laboratori di New York in una sorta di turbina eolica virtuale da 3,5 MW dotata di un vero generatore e un moltiplicatore di giri (gearbox). In questo ambiente, gli scienziati hanno quindi sviluppato, costruito e integrato la loro “Tower of power”, impianto modulare e multilivello. La configurazione ha consentito al team di testare il convertitore eolico in condizioni reali come se un vero aerogeneratore alto oltre 90 metri si trovasse in mezzo al campus di GE.
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“La capacità di costruire e valutare questa rivoluzionaria architettura di conversione dell’energia su larga scala è una testimonianza del potere della partnership governo-ricerca industriale nel tradurre le nuove tecnologie in soluzioni reali che trasformiamo il futuro dell’energia”, ha affermato Nathaniel Hawes, primo ingegnere nel gruppo Electrical Systems di GE Research e project leader. “Attraverso il nostro lavoro, abbiamo fatto progredire la futura tecnologia dei convertitori eolici e creato maggiori opportunità potenziali per implementare questa tecnologia in altri segmenti del settore della conversione di energia”.
Hawes ha anticipato che il suo gruppo sta oggi esplorando potenziali opportunità commerciali con il business Power Conversion di GE, che vende soluzioni di conversione di potenza in settori specializzati come quello dell’energia marina. “La flessibilità operativa offerta dal nostro sistema modulare è particolarmente interessante per le applicazioni industriali che attribuiscono un elevato valore alla resilienza e all’affidabilità”.
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Gli odierni sistemi di conversione di potenza in genere possono funzionare per lunghi periodi di tempo, ma quando un singolo circuito stampato si spegne, l’intero sistema viene temporaneamente disabilitato. Con un’architettura modulare, la dinamica è totalmente diversa. “Al contrario di una grande scatola di conversione della potenza, creiamo uno o pochi elementi costitutivi standard e quindi li impiliamo”, ha aggiunto Hawes. “Se un blocco crolla, non devo preoccuparmi perché gli altri continueranno a funzionare perfettamente. Posso persino progettare i miei sistemi con scatole extra, da attivare per integrare quelli offline”.