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Fotovoltaico ed eolico superano il carbone anche in Sud Africa

Una nuova ricerca mostra la robusta riduzione dei costi dell’energia rinnovabile nel mercato sudafricano. Ora sole e vento convengono più del carbone

Fotovoltaico ed eolico superano il carbone anche in Sud Africa

 

(Rinnovabili.it) – Il sorpasso delle rinnovabili sulle fossili ha un nuovo mercato dove mettersi in mostra. Quello sudafricano, nuovo catalizzatore d’attenzioni da parte degli investitori mondiali.  Con crescite piccole ma costanti della potenza verde negli ultimi cinque anni (ossia da quando sono iniziate le aste governative per le nuove centrali verdi) la nazione è oggi uno dei mercati emergenti più interessanti. Questo ha permesso non solo di realizzare qui uno dei primi aeroporti al mondo alimentati a energia solare – il George Airport nella provincia sudafricana di Western Cape – ma anche di abbassare i prezzi di fotovoltaico ed eolico.

 

Secondo un nuovo rapporto presentato dal Centro per la ricerca scientifica e industriale (CSIRO), l’elettricità dei nuovi impianti di fotovoltaico ed eolico nel Paese, è oggi notevolmente più conveniente delle moderne centrali termoelettriche a carbone. Stando alle analisi dei ricercatori CSIRO, le due fonti rinnovabili sono quasi simili come costi, e mettono tra loro e il baseload costituito da carbone, ben 40 punti percentuali di differenza. Nello specifico 0,04 dollari su chilowattora contro 0,07 dollari/kWh.

I valori sono stati ottenuti utilizzando i dati delle offerte per i nuovi impianti rinnovabili nelle aste di quest’anno e l’ultimo prezzo per il “nuovo carbone” annunciato dal ministro dell’energia del Sud Africa all’inizio di questo mese. Il risultato del lavoro svolto da CSIRO rispecchia in parte i trend che si stanno registrano in questi mesi Paesi come gli USA, il Messico, il Cile o gli Emirati Arabi.

 

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Ed è da considerarsi un risultato straordinario per il Sud Africa che, a differenza delle economie sviluppate, ha una carenza energetica significativa, frutto di una combinazione di cattive decisioni, investimenti insufficienti nella capacità produttiva e nelle reti, e scarsa manutenzione.

Un elemento che va incontro al piano governativo che, grazie ad una partnership forte tra pubblico e privato, intende raggiungere il target di 13,2GW di energia rinnovabile entro il 2025.