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Eolico e fv saranno le 2 fonti elettriche più economiche d’Europa

Aziende rinnovabili: cresce il numero di multinazionali al 100% green

eolico

 

(Rinnovabili.it) – Eolico e solare stanno per diventare le due forme di produzione di energia elettrica più economiche. La Corte dei Conti europea lo ribadisce oggi attraverso un documento esplicativo che fa da base all’audit in corso. Il tribunale ha intrapreso un approfondita analisi delle strategie comunitarie e nazionali per la produzione di energia tramite impianti eolici e fotovoltaici a partire dal 2009, nonché dei finanziamenti dell’UE e degli stati membri per il loro sviluppo.

 

Il documento in questione riporta informazioni sullo sviluppo del mix energetico europeo, sull’utilizzo dei Fondi strutturali e di investimento europei e sui progressi compiuti sino ad oggi dagli Stati membri verso gli obiettivi rinnovabili del 2020. Sappiamo che, a parte i Paesi Bassi, le nazioni risultano essere in linea se non addirittura in anticipo, rispetto ai target del primo pacchetto clima –energia, il cosiddetto “20-20-20” (leggi anche Obiettivo rinnovabili 2020: 11 Stati UE hanno già fatto di meglio).

 

La produzione elettrica è il settore nel quale la quota di energia da fonti rinnovabili è più alta. Ma gli aiuti e i finanziamenti al settore hanno sostenuto in maniera giusta fotovoltaico ed eolico in questi anni? Gli auditor della Corte si recheranno in quattro Stati membri dell’UE  – Germania, Grecia, Spagna e Polonia – per approfondire la questione con l’obiettivo di pubblicare la relazione finale per l’inizio del 2019. Nel frattempo, offrono un importante quadro d’insieme. E rivelano come l’Italia sia uno dei paesi ad aver destinato più risorse europee rispetto agli altri Ventotto al fotovoltaico, soprattutto negli anni d’oro del Conto Energia, 2007-2013: 226 milioni di euro provenienti dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e dal Fondo di coesione che finanzia i progetti nel settore dei trasporti e dell’ambiente nei paesi in cui il reddito nazionale lordo pro capite è inferiore al 90% della media dell’UE.

 

“Nel corso del nostro audit – spiega la Corte dei conti – […] controlleremo se se l’incertezza del diritto permane, a causa delle frequenti modifiche normative” anche retroattive “che influenzano gli investitori”; e se “i meccanismi di finanziamento e di sostegno alle rinnovabili si adattino alle mutevoli condizioni del mercato per evitare sovvenzioni eccessive o il trasferimento di maggiori rischi agli investitori”.

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