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Fondo Rinnovabili per le Regioni, ok dall’Unificata al decreto MASE

Fondo Rinnovabili per le Regioni, ok dall'Unificata al decreto MASE
Foto di Karin Kim su Unsplash

Conto alla rovescia per il Fondo Rinnovabili per le Regioni

Un altro tassello della normativa energetica nazionale va a posto. Dopo la finalizzazione del Decreto Aree Idonee, del Testo Unico Rinnovabili e della piattaforma SUER, procedono i lavori sul Fondo Rinnovabili per le Regioni. La disciplina, preparata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha ottenuto in questi giorni il via libera dai territori. Il 3 dicembre, infatti, la Conferenza Unificata ha sancito l’intesa sullo schema di decreto, uno degli ultimi passaggi dell’iter normativo. 

Il provvedimento è frutto del Decreto Legge del 9 dicembre 2023, n. 181. L’articolo 4 del DL riporta alcune disposizioni per incentivare le regioni a ospitare impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (FER). A suo tempo la norma aveva suscitato parecchio scalpore dal momento che la versione originale prevedeva la creazione di un Fondo alimentato con le entrate di una nuova gabella a carico degli impianti rinnovabili. La conversione in legge ha riformulato il passaggio che ora recita:

Per finalità di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale, una quota dei proventi delle aste delle quote di emissione di anidride carbonica di cui all’articolo 23 del decreto legislativo 9 giugno 2020, n. 47, di competenza del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, nel limite di 200 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2024 al 2032, è destinata ad alimentare un apposito fondo da istituire nello stato di previsione del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e da ripartire tra le regioni per l’adozione di misure per la decarbonizzazione, la promozione dello sviluppo sostenibile del territorio, l’accelerazione e la digitalizzazione degli iter autorizzativi degli impianti e delle infrastrutture di rete”.

38 milioni per il 2024

Il nuovo decreto ministeriale attua tale norma. Nel dettaglio il provvedimento definisce una serie di misure propedeutiche e promozionali. E ripartisce le risorse del Fondo Rinnovabili tra le Regioni. Per il 2024 sono oltre 38 milioni di euro così suddivisi:

La richiesta dell’ANCI

Nella medesima seduta della Conferenza Unificata l’ANCI ha espresso avviso favorevole all’intesa con una raccomandazione accolta dal Viceministro dell’ambiente e della sicurezza energetica: che in accordo con le nuove norme il Governo e il MASE si impegnino a favorire l’attuazione della norma prevista dall’art. 1 bis del Decreto-legge 131 del 2023 “Misure urgenti in materia di energia, interventi per sostenere il potere di acquisto e a tutela del risparmio”. Ovvero di prevedere adeguate risorse affinché l’Acquirente Unico possa implementare i servizi previsti dalla norma in merito ai dati sui consumi energetici dei diversi territori, da erogare agli enti territoriali per mezzo del proprio Sistema integrato.

“Si tratta  – spiega l’ANCI – di servizi fondamentali per consentire ai Comuni di svolgere pienamente il ruolo attivo che compete loro nel processo ambizioso di transizione energetica dei nostri territori, mediante adeguata pianificazione e regolazione di settore, incentivazione diretta e indiretta, migliore orientamento degli investimenti terzi, sensibilizzazione della comunità locale, attuazione di modelli per la produzione rinnovabile e il consumo energetico tarati sui reali fabbisogni del territorio”.

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