Dong Energy, l’utility controllata dallo Stato della Danimarca, è protagonista di un progetto che mira a tagliare del 40% i costi dell’energia eolica off-shore entro la fine del decennio
Lo spessore dell’acciaio utilizzato per ogni pilone è di circa 100 mm, ma se fosse possibile ridurlo, anche leggermente, senza compromettere la resistenza, ciò potrebbe portare ad un risparmio enorme nelle migliaia di turbine eoliche che verranno installate nel Mare del Nord entro la fine del decennio.
Il progetto è portato avanti da un gruppo di lavoro del settore, guidato dalla DONG Energy, di cui fanno parte anche RWE, Statoil, Statkraft, SSE, Scottish Power e Vattenfall, così come un consorzio accademico composto da ricercatori dell’Università di Oxford, dell’Imperial College di Londra e del College di Dublino. “Il costo di energia eolica off-shore deve essere ridotto”, spiega Bent Christensen, vice presidente senior di DONG Energy Wind Power. “Ci aspettiamo di trovare risparmi significativi tagliando le dimensioni delle fondazioni e cambiando il modo in cui sono installate le turbine”.