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Fine vita dell’eolico onshore: 275 GW di turbine in pensione nel 2033

L'invecchiamento della flotta eolica globale determina nuove sfide per l'industria di settore. Quale destino attende gli aerogeneratori che raggiungeranno i 20 anni di attività tra oggi e il 2033?

Previsioni sul fine vita dell'eolico onshore
Previsioni sul fine vita dell’eolico onshore. Foto di Mirosław i Joanna Bucholc da Pixabay

Un’ampia quota del parco eolico globale sta invecchiando. Secondo le stime di Wood Mackenzie ben 275 GW di turbine a terra (on shore) raggiungeranno i 20 anni di operatività tra il 2023 e il 2033. Quali strategie saranno messe in campo per gestire gli aerogeneratori obsoleti? A questa domanda risponde la stessa società d’analisi con nuove previsioni sulla fine vita dell’eolico onshore.

Turbine eoliche obsolete, e ora?

Le possibilità sono essenzialmente quattro: 

Estensione della vita operativa –  Sostituendo e aggiornando solamente i componenti chiave delle turbine, soggetti a deterioramento per l’età, gli operatori possono ottimizzare le prestazioni delle loro risorse eoliche. “Questo approccio aiuta a evitare gli elevati costi associati allo smantellamento, smaltimento e ripotenziamento. Negli ultimi anni della vita di una turbina, gli operatori possono quindi aggiornare componenti essenziali come pale, rotori o trasmissioni, aggiungendo fino a dieci anni alla durata di vita operativa di una turbina”. 

Interventi di ripotenziamento (repowering) – Ripotenziare una turbina sostituendo una macchina obsoleta con un modello più recente, grande e potente è il modo più efficace in cui un operatore può aumentare l’efficienza e la produzione del proprio portafoglio eolico. “Questo approccio migliora anche l’affidabilità dell’aerogeneratore, ne estende la durata e riduce i costi di manutenzione complessivi”.

Dismissione (decommisioning) – Lo smantellamento, la rimozione e lo smaltimento delle turbine eoliche e delle strutture associate, come la sottostazione e l’impianto di O&M, rappresentano una parte fondamentale del ciclo di vita di un progetto eolico. Pertanto devono essere attentamente pianificati dal proprietario dell’impianto per garantire che vengano eseguiti in modo sicuro e conveniente.  

In sé il decomissioning è costoso, tuttavia, il valore di recupero dalla vendita dei vari componenti per il riutilizzo e il riciclaggio dei rottami metallici possono compensare significativamente i costi totali della dismissione. “Questa compensazione può talvolta arrivare fino al 60-70%, a causa del valore crescente di rottami di acciaio, ghisa, rame e alluminio”.  

Riciclo – La maggior parte dei parchi eolici operativi sono riciclabili all’85-95% a seconda della composizione del materiale, con i modelli più recenti generalmente più riciclabili rispetto alle macchine più vecchie. “Molti dei principali OEM sono impegnati oggi a rendere le loro turbine riciclabili al 100%” attraverso nuovi processi di trattamento o recupero delle pale eoliche (il vero non della questione). Tuttavia, per gli analisti ci vorranno decenni prima che l’industria raggiunga una filiera completamente circolare e che le innovazioni nel riciclaggio delle pale diventino diffuse e convenienti. 

Fine vita dell’eolico onshore, quale strada prenderanno le turbine?

Secondo le previsioni di Wood Mackenzie che il mercato globale delle le soluzioni per l’estensione della vita operativa dell’eolico aumenterà da 33 GW del 2023 a 154 GW entro il 2033 (esclusa la Cina). Questo crescente bacino di capacità eolica “estendibile” appare concentrato negli Stati Uniti e in Europa, “rappresentando rispettivamente il 49% e il 44% in media nei prossimi dieci anni”.

“La crescita della capacità  di estensione della vita è guidata da diversi fattori, come gli elevati costi di dismissione e ripotenziamento, l’elevata affidabilità di alcune piattaforme legacy e il rapido aumento delle turbine che si avvicinano alla fine della vita utile”, scrivono gli analisti.  

La parte più vecchia della flotta eolica globale a terra sta già attirando diversi investimenti nell’attività di ripotenziamento. La società ritiene che capacità di repowering globale cumulata possa aumentare da più di 21 GW del 2023 a 134 GW entro il 2033“Mentre Europa e Nord America continueranno a rappresentare una grande quota di questa capacità, la Cina è già emersa come leader nel ripotenziamento eolico onshore e rappresenterà il 60% della capacità eolica annuale ripotenziata in media dal 2024 in poi”.

Wood Mackenzie prevede che la capacità di dismissione cumulata globale aumenterà da 16 GW nel 2023 a 145 GW entro il 2033. Come il repowering, questa crescita della capacità di dismissione sarà concentrata in Cina, Europa e Nord America, con mercati consolidati ed emergenti in America Latina, APeC e MEA che si focalizzeranno sull’aumento della loro base installata di capacità eolica onshore anziché sulle soluzioni di fine vita delle turbine.  

Saranno dismessi 26 milioni di tonnellate di materiale per turbine tra il 2023 e il 2033, con una media di 2,4 milioni all’anno. Secondo gli esperti poco più di 23 milioni di tonnellate hanno il potenziale per essere riciclati, sulla base dei continui miglioramenti nelle tecnologie di trattamento e recupero.

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