(Rinnovabili.it) – Più rinnovabili per il post 2020 e una strategia di sviluppo che definisca un quadro politico chiaro per il 2030. È quanto si aspettano i Ministri dell’energia europei, oggi riuniti a Lussemburgo per stabilire gli obiettivi da raggiungere dopo il 2020 e una roadmap energetica che accompagni l’Europa verso il 2050. Si tratta di una manovra necessaria, sulla cui urgenza il Parlamento Europeo e la Commissione Europea, così come tutti i Ministri all’energia dei vari Paesi membri, sono convinti. Che serva un piano di sviluppo a livello politico per il decennio post 2020 ne è convinto anche il Direttore Generale dell’European Wind Energy Association (EWEA), Christian Kjaer, soddisfatto che ci sia una certa unanimità sull’argomento, ma certo che non si possa più indugiare e lasciare spazio alle generalizzazioni.
Per Kjaer, infatti, gli investitori hanno bisogno di chiarezza. “Se i politici vogliono che il settore privato continui a investire nelle energie rinnovabili e soprattutto in quei comparti in cui la leadership tecnologica è europea – ha detto – servono garanzie e un accordo che già oggi pensi al 2030”. Il rischio, però, è che il raggiungimento di un accordo sia bloccato dalla Polonia, che non vuole utilizzare il termine “decarbonizzazione” per descrivere il raggiungimento degli obiettivi stabiliti di una riduzione dell’85% delle emissioni entro il 2050, se questo implica il non utilizzo dei combustibili fossili. Se ciò dovesse accadere, per l’EWEA dovranno essere i Capi di Stato a trovare la soluzione.