Il 2020 potrebbe determinare il sorpasso su base annuale dell’elettricità rinnovabile su quella del carbon fossile
(Rinnovabili.it) – Prima l’Europa, poi gli Stati Uniti. Le misure di blocco imposte in risposta al COVID-19 hanno impresso un forte segno sui consumi energetici. E le fonti verdi ne hanno “approfittato” per segnare un nuovo record. È di oggi infatti la notizia che l’elettricità rinnovabile negli USA abbia superato la produzione da carbone. E non per 24 ore ma per ben 40 giorni consecutivi. A riferirlo è l’Institute for Energy Economics and Financial Analysis (IEEFA) in un rapporto bastato sui dati preliminari della US Energy Information Administration. “Questo periodo è effettivamente iniziato il 25 marzo, quando l’energia solare, eolica e idroelettrica su larga scala hanno generato collettivamente più del carbone, continuando per almeno 40 giorni consecutivi fino al 3 maggio”.
Non è la prima volta che l’elettricità rinnovabile batte l’apporto del carburante fossile. Tuttavia le cifre preliminari appaiono molto più impressionanti di quelle registrate nel 2019. Lo scorso anno infatti le fonti rinnovabili avevano sorpassato il carbone, ma per soli 19 giorni ad aprile, di cui solo nove continuativi fra loro.
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“L’abbandono del carbone – scrive la IEEFA – è accelerato nel 2020 a causa di una serie di fattori, in particolare i bassi prezzi del gas, il clima più caldo, una quantità significativa di nuova capacità rinnovabile collegata in rete e, più recentemente, una minore domanda legata al rallentamento economico”. L’Istituto ritiene anche plausibile che, complici gli effetti economici del COVID19, l’elettricità rinnovabile superi la produzione delle centrali termoelettriche a carbone su base annuale già in questo 2020. Un anno prima rispetto quanto inizialmente previsto.
Nel dettaglio si prevede che la domanda di energia dal combustibile fossile subirà un colpo sproporzionato, calando 20 per cento. Di contro la generazione di fotovoltaico, eolico e idroelettrico, dovrebbe crescere dell’11 per cento.
I dati dell’Amministrazione governativa mostrano, però, come la quota elettrica del carbone abbia ormai imboccato una strada in discesa, che poco ha a che fare con la crisi del coronavirus. Il settore vantava una quota di mercato del 50 per cento nel 2018 negli USA. Oggi quella stessa quota è sotto il 20 per cento.
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