(Rinnovabili.it) – Man mano che l’eolico offshore aumenta dimensioni e potenze delle sue turbine (i modelli più avanzati raggiungono gli 8 MW di capacità), le operazioni di trasporto, montaggio e istallazione in alto mare degli aerogeneratori diventano più complesse e costose. Per ovviare al problema nasce ELISA, progetto di ricerca europeo finanziato da Bruxelles con 3,6 milioni di euro. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di sviluppare un sistema che riduca i costi d’istallazione rispetto agli impianti tradizionali. Per raggiungere lo scopo i ricercatori hanno creato una nuova turbina offshore da 5 MW preassemblata e completamente “auto istallante”.
Ma cosa vuol dire questo nella pratica? Il prototipo possiede delle fondamenta basate sulla gravità, che essenzialmente fungono da piattaforma galleggiante autostabilizzante dalla quale la squadra può preassemblare l’intero sistema. Rimanendo comodamente al porto e non più quindi in mare, gli ingegneri possono ancorare sulla chiatta la torre telescopica, completa di rotore eolico, progettata appositamente per abbassare il centro di gravità dell’unità. Ciascuna unità è assemblata nelle sue tre parti fondamentali a terra, quindi è rimorchiata in mare aperto, ancorate le fondamenta mentre la torre è allungata e sollevata.
A conti fatti si tratta di un importante risparmio nella fornitura della struttura di sostegno e nei costi di installazione. Come dalle pagine di Cordis news, José Serna, ingegnere del progetto “il costo per MW del prototipo in fase di sviluppo è già al di sotto degli attuali prezzi di mercato, a dispetto di tutti gli investimenti necessari in infrastrutture ausiliarie e strumenti il cui costo totale è stato destinato a una singola unità”. Secondo Serna, il sistema ELISA può abbassare in modo significativo i costi, arrivando a una riduzione del 30-40 % in confronto a soluzioni tradizionali basate su incamiciature o monopali XL, tagliando le spese anche sul fronte della manutenzione.
“È importante evidenziare che attualmente ci sono solo tre o quattro navi per grandi sollevamenti in Europa capaci di installare una turbina da 8MW in acque più profonde di 40 metri, e l’Europa è un pioniere nel settore rispetto ad altri mercati sviluppati”, afferma il ricercatore “In altre parole, questo sistema sarà anche un’esportazione europea chiave verso mercati come gli Stati Uniti e il Giappone.”