Dall'analisi dell’Associazione, l’eolico risulterebbe una delle tecnologie da sostenere maggiormente in quanto “ha un ottimo potenziale residuo, è efficiente e per oltre il 70% composto da tecnologia nazionale”
“L’ANEV non può che accogliere con favore tali indirizzi, ma è bene però puntualizzare alcuni aspetti e sottolineare come il meccanismo generale dei nuovi regimi di incentivazione contenga delle criticità, oltre al fatto che nella SEN sembrano mancare gli strumenti efficaci a rendere realizzabili le politiche di crescita indicate”.
Nel dettaglio, lo sguardo critico dell’associazione è rivolto a quella mancanza strutturale all’interno del documento di soluzioni efficaci per sostenere il settore dell’energia del vento, oggi rallentato significativamente dal meccanismo delle Aste e dei Registri.
“Per l’eolico le risultanze scaturite dagli esiti delle procedure d’asta e di iscrizione ai registri dimostrano infatti come ci siano delle evidenti problematiche che hanno comportato una distorsione sostanziale nei meccanismi. Il mancato raggiungimento del contingente per i grandi impianti ha infatti avuto come contraltare la saturazione del Registro dei piccoli impianti oltre il 150% del contingente e un deciso incremento di installazioni con potenza inferiore o pari a 60 kW”.
In questo contesto le proposte dell’Anev puntano sulla semplificazione amministrativa e l’eliminazione delle tortuose farraginosità delle autorizzazioni individuando di pari passo nuovi meccanismi di incentivazione che possano contemperare le necessità di riduzione degli oneri con quelle di sviluppo ulteriore del comparto.